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Cronaca

Veneto da 35 giorni la Regione con più casi covid. E dal 15 potrebbe essere zona rossa

L'Rt attuale garantirebbe la zona gialla, ma l'incidenza di casi per 100mila abitanti è altissima: 900, contro una media nazionale di 300

Da 35 giorni è la Regione con più casi di coronavirus quotidiani registrati. L'Rt è di poco sotto a 1, ma l'incidenza di casi ogni 100mila abitanti è schizzata alle stelle, oltre 900 a fronte di una media nazionale di 300: è proprio per questo motivo che nonostante avesse numeri da zona gialla, il ministro della Salute Roberto Speranza, con la sua nuova ordinanza, l'ha collocata in zona arancione fino al 15 gennaio. E con il nuovo Dpcm e ordinanza collegata, è quasi certo che il Veneto finirà in zona rossa, specie se sarà confermato il nuovo parametro: con un'incidenza di più di 250 casi ogni 100mila abitanti si finisce nella fascia di rischio più elevato. Anche in questo caso, per la nostra Regione, i numeri ci sono tutti.

Una norma che penalizza le Regioni che fanno più tamponi

Non solo Veneto: ache Emilia Romagna e Lombardia potrebbero approdare in zona rossa nel caso fosse confermata questa norma, e a rischio ci sarebbero anche Friuli Venezia Giulia, Marche, Sicilia e provincia autonoma di Bolzano. Proprio in merito all'eventuale nuovo automatismo per l'assegnazione di un territorio alle fasce di colore, c'è perplessità tra le Regioni, perché finirebbe per penalizzare le Regioni che fanno il maggior numero di tamponi, oltre ad essere una sorta di disincentivo al contact tracing, ovvero fare meno tamponi, per trovare meno casi, per non finire in zona rossa.

Come funziona la zona rossa: regole e restrizioni

In zona rossa è confermato il divieto di uscita dalle 22 alle 5. Nel periodo di zona rossa ristoranti, bar e pasticcerie sono chiusi, ma resta consentito ordinare a domicilio o per l’asporto entro le 22. Alcuni negozi possono restare aperti: tra questi gli alimentari (ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimenti vari, surgelati).

Restano aperte anche attività come le farmacie, negozi di computer ed elettronica di consumo, apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni. Nessuna chiusura per tabaccai, librerie ed edicole. Aperti anche i benzinai così come i barbieri e i parrucchieri. Ci si potrà recare presso altri negozi specializzati come quelli di abbigliamento per bambini, biancheria personale. Aperti anche i negozi che vendono prodotti per animali domestici e alimenti per animali domestici in esercizi specializzati o i negozi di ferramenta e quelli che vendono vernici e piastrelle.

Per quanto riguarda lo sport, nei giorni di zona rossa si potrà fare soltanto all’aperto, in forma individuale e senza la possibilità di uscire dal proprio comune. Nei giorni di zona rossa va ricordata in ogni caso la differenza applicata in questi casi tra attività motoria, che può essere fatta soltanto nei pressi della propria abitazione (con la mascherina), e l’attività sportiva che può essere fatta anche in zone diverse da quella della propria abitazione (senza mascherina). Restano dunque sospese le attività nei centri sportivi anche in forma individuale (come tennis o padel) così come le attività in palestra, piscina, terme e centri benessere. Anche per quanto riguarda sport e attività motoria valgono gli orari stabiliti dal Dpcm e si potrà dunque uscire soltanto dalle 5 alle 22.

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