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Cronaca

Veneto confermato per una settimana in zona gialla. Le limitazioni a Venezia nel weekend

La nostra Regione almeno fino a venerdì prossimo manterrà la stessa fascia di rischio. La situazione epidemiologica in Italia torna a preoccupare

Alla fine non ci sono state sorprese: anche per la prossima settimana il Veneto continuerà a rimanere in zona gialla, così come annunciato velatamente oggi in conferenza stampa dal presidente della Regione Luca Zaia. Anche se la cabina di regia alla quale hanno partecipato il Comitato tecnico scientifico, l'Istituto superiore di Sanità e l'attuale ministro della Salute Roberto Speranza ha confermato la fascia di rischio, ora bisognerà attendere di capire, già dai prossimi sette giorni, se le ultime due settimane in cui sono state allentate le restrizioni porteranno ad un aumento di contagi.

Rt a 0,71: Veneto in zona gialla

Per ora i parametri per il Veneto continuano ad essere buoni, con l'Rt fermo a 0,71 e un indice di ospedalizzazione (anche in terapia intensiva) e di contagio per 100mila abitanti che continua a mantenersi su valori confortanti. Va da sé, ad ogni modo, che rimangono valide le restrizioni aggiuntive previste dall'ordinanza firmata qualche giorno fa da presidente Zaia; riassumendo:

  • Dalle 15 alle 18 l'attività di somministrazione di alimenti e bevande è consentita solo da seduti, all'interno e all'esterno dei locali (fino alle 15 i locali lavorano normalmente)
  • La mascherina può essere abbassata, anche al tavolo, solo per il tempo necessario alla consumazione
  • Obbligo di distanziamento interpersonale di 1 metro
  • I gestori dovranno indicare con appositi cartelli il numero massimo di persone che può essere ospitato all'interno
  • È vietato consumare cibi e bevande per asporto nelle vicinanze del locale
  • È raccomandata la vendita a domicilio di bevande e alimenti

A questo si aggiunge anche la nuova ordinanza del Comune di Venezia, per la limitazione dell’accesso a determinate strade e piazze, con l'obiettivo di evitare situazioni di assembramento in occasione del weekend di Carnevale. Il Comune ha preso questa decisione dopo avere «osservato che, soprattutto nella fascia pomeridiana e serale, nei siti della così detta “movida” si registrano situazioni di affollamenti, legati anche alla presenza di alcuni pubblici esercizi, con una possibile violazione del distanziamento». Di conseguenza ha «ritenuto necessario limitare o interdire l’accesso a tali zone», anche perché i prossimi giorni coincidono con il fine settimana grasso del Carnevale. Peraltro si tratta delle aree in cui recentemente si sono verificati episodi di violenza.

Le zone delle restrizioni

Concretamente significa che gli agenti potranno regolare il traffico pedonale e, ad esempio, bloccare l'accesso ad alcuni tratti di piazze e vie se lo riterranno opportuno. Ecco le zone in cui, da venerdì 12 a domenica 14 febbraio, dalle 15 alle 21, si potranno verificare queste restrizioni: a Mestre, Riviera XX Settembre e vie limitrofe, piazzale Donatori di Sangue e Calle Legrenzi; a Venezia, nel sestiere di Cannaregio, fondamenta degli Ormesini e fondamenta della Misericordia, da ponte San Girolamo a ponte San Marziale; nel sestiere di San Polo, campo San Giacometto, campo della Naranseria, campo Cesare Battisti (già Bella Vienna) e calli e portici limitrofi; nel sestiere di Dorsoduro, campo Santa Margherita e calli, ponti e campielli limitrofi. Sono previste multe in caso di violazione. Ad ogni modo, ha comunicato il Comune di Venezia, verrà garantito l’accesso ed il deflusso agli esercizi commerciali e alle abitazioni private.

La situazione epidemiologica in Italia

Intanto, l'indice Rt nazionale sale a 0,95 a livello nazionale rispetto allo 0,84 della scorsa settimana. Lo indica la bozza del monitoraggio condotta dall'Iss con il ministero della Salute. La Regione Umbria e la Provincia di Bolzano hanno un livello di rischio alto mentre sono dieci (contro 11 la settimana precedente) le Regioni con una classificazione di rischio moderato (di cui cinque ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e nove con rischio basso. «In Italia la curva ci indica una situazione stabile ma il numero di Regioni che segnala un aumento nell'incidenza dei casi comincia a crescere». Lo ha affermato il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa sull'analisi dei dati del monitoraggio. «La popolazione più giovane sta contraendo l'infezione ed è un fenomeno che stiamo analizzando. - ha aggiunto - C'è una crescita inoltre dei casi asintomatici e paucisintomatici».

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