Perché il Veneto resta in zona gialla
Rt in crescita rispetto alla scorsa settimana (da 0.85 a 0.95): è comunque inferiore a 1 e tutti gli altri parametri sono positivi
Il dato di fatto è che con un Rt pari o maggiore a 1 si finisce d'ufficio in zona arancione. Come spiegato oggi in conferenza stampa dall'assessore alla Sanità Manuela Lanzarin, il valore in Veneto è salito a 0.95, in progressione rispetto alla scorsa settimana, quando si era assestato a 0.85. La crescita è evidente e preoccupa, in modo particolare per le restrizioni che tornerebbero a pendere come una spada di Damocle sulla regione. Domani, ad ogni modo, non ci saranno sorprese: la cabina di regia del venerdì tra Cts (Comitato tecnico scientifico), Iss (Istituto superiore di sanità) e ministro della Salute Roberto Speranza confermerà il Veneto in zona gialla.
Rt in Veneto a 0,95 (con 1 si va in zona arancione)
A parte l'Rt in crescita, infatti, tutti gli altri valori sono positivi, in decrescita rispetto alle scorse settimane. L'incidenza del contagio, infatti, è attualmente a 97 ogni 100mila abitanti e l'occupazione ospedaliera, sia in area non critica sia in terapia intensiva, è ferma al 15%. Non solo: come confermato da Giorgio Palù, presidente di Aifa, «il Veneto si trova attualmente in uno scenario di basso rischio».
Fino a domenica 16 maggio, quindi, non ci saranno cambiamenti di colore per la nostra regione, ma a partire da lunedì 17 la situazione potrebbe cambiare. Il Veneto, infatti, è in zona gialla dal 26 aprile, e le riaperture delle attività (per quanto all'aria aperta) hanno visto un incremento inevitabile nella circolazione delle persone nei centri cittadini. È facile immaginare, quindi, che con il monitoraggio di venerdì 14 maggio l'Rt possa schizzare ulteriormente verso l'alto, consegnandoci ad uno scenario nuovamente più restrittivo.