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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Perché il Veneto rischia di passare in zona arancione l'8 marzo

Fino al 7 marzo la nostra Regione è confermata in fascia gialla, ma l'Rt è molto vicino al valore per accedere all'area di rischio intermedia (0,97 contro 1)

Non è apparsa come sorpresa, ieri, la conferma del Veneto in zona gialla. Nonostante l'Rt in netta crescita rispetto alle ultime settimane (si è passati da un valore vicino allo 0,6 a 0,97), i parametri riguardanti l'occupazione delle terapie intensive e delle aree non critiche degli ospedali sono molto buone, e l'incidenza delle persone contagiate sul numero di tamponi effettuati, di poco superiore al 3%, è ancora piuttosto contenuta. Tuttavia, la zona arancione dista poco, a maggior ragione se con il nuovo Dpcm che entrerà in vigore dal prossimo 6 marzo saranno rivisti i parametri per accedere alle fasce di rischio colorate.

Zona arancione dall'8 marzo in Veneto?

Lo dicono i numeri: a fine gennaio e inizio febbraio l'Rt in Veneto era diminuito in maniera importante, sfiorando lo 0,6 (0,62); una discesa progressiva, che aveva fatto ventilare anche una seppur remota possibilità, di lì a poche settimane, di passare in zona bianca. Poi la crescita dell'Rt è stata costante; a pesare una serie di fattori, tra cui la ripresa delle scuole in presenza e la circolazione della variante inglese del virus, capace di diffondersi con più efficacia e di far crescere l'indice di contagio di 0,4/0,7 punti percentuali in poche settimane, come ha avuto modo di confermare dieci giorni fa la dottoressa Antonia Ricci, direttore responsabile dell'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie. È così che il valore è passato, da 0,62 a 0,97 e da rischio basso si è passati a rischio moderato di diffusione del contagio, secondo il Cts (Comitato tecnico scientifico). Difficile pensare, quindi, che il Veneto possa mantenere la zona gialla anche dall'8 marzo in poi considerati:

  • Rt in crescita (da 0,62 a 0,97 nelle ultime quattro settimane)
  • ripresa dei contagi
  • crescita (seppur minima) dell'incidenza di positivi su tamponi effettuati (da poco più di 1 a 3%)
  • eventuale stretta sui parametri da parte del Governo

Ieri Zaia - come del resto ogni venerdì sera da divers settimane a questa parte - ci ha tenuto a sottolineare come la situazione sia comunque molto dedicata: «Non si tratta di un gioco a premi, - ha scritto a mezzo social - e dobbiamo farlo con senso di responsabilità. Non è un segnale che ci dice che è finita, ma che ci invita a tenere la guardia alta. Per rendersene conto, basta guardare la cartina dell'Italia, dove sempre più Regioni si stanno colorando di arancione. Attorno a noi il virus sta crescendo».

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