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Cronaca

Zona arancione e scuole chiuse (in parte): cosa ci si aspetta in Veneto dall'8 marzo

Nei prossimi giorni, dopo alcune settimane in area gialla, nella nostra Regione potrebbero tornare forti limitazioni, tra dad, spostamenti limitati al Comune e bar e ristoranti aperti solo per l'asporto

Nei territori in zona rossa, dal 6 marzo e fino al 6 aprile, tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado rimarranno chiusi. Allo stesso modo, si potrà procedere con la serrata delle aule anche in quelle Regioni che supereranno il limite di 250 persone positive al covid ogni 100mila abitanti su base settimanale, per quanto la decisione spetterà ai governatori. Per un Veneto che si avvia verso la zona arancione - l'Rt dovrebbe essere infatti attorno, se non superiore, a 1 - rimane l'incognita delle scuole.

Zona arancione in Veneto e scuole chiuse?

Sì, perché il presidente Luca Zaia, come ha peraltro espresso chiaramente ieri in conferenza stampa dalla sede delle protezione civile di Marghera, avrebbe imposto una chiusura prudenziale di tutte le scuole, con lezioni in modalità didattica a distanza. Stando a quanto prevede il Dpcm, tuttavia, la nostra Regione non dispone dei parametri per disporre la dad. «Anche se volessi chiudere ora tutte le scuole in Veneto, - aveva ricordato Zaia - non lo potrei fare», perché ci sono direttive ministeriali che impediscono di agire a livello regionale in assenza di determinati parametri.

A Palazzo Balbi, tuttavia, non si rassegnano, e vogliono agire per arginare quella che è considerata una fonte primaria per la circolazione del virus. Più volte Zaia ha ricordato che venti persone in una stessa stanza per diverse ore, così come gli assembramenti nei mezzi pubblici, alla fermata o durante le creazioni, siano un veicolo troppo potente per il virus per non essere in qualche modo limitati. Certo chiudere la scuola «è una sconfitta» e «chi protesta sull'eventuale chiusura ha ragione da vendere, ma di fronte a questa tragedia abbiamo l'obbligo di essere obiettivi», ha ricordato mercoledì il governatore. È così che già nei prossimi giorni (ma non prima dell'entrata in vigore del nuovo Dpcm) la Regione procederà con chiusure chirurgiche dei plessi scolastici nei Comuni che presenteranno un'incidenza di positivi superiore a 250 ogni 100mila abitanti. Se non si può agire a livello regionale, quindi, l'escamotage della Regione è quello di farlo sui singoli territori comunali.

Dalla prossima settimana, quindi, lo scenario della nostra Regione potrebbe essere il seguente:

  • Veneto in zona arancione, con tutte le limitazioni che ne conseguono, in particolar modo sul fronte degli spostamenti: è possibile, infatti, muoversi su tutto il territorio comunale (rispettando il coprifuoco dalle 22 alle 5), ma ci si può spostare in Regione solo per comprovati motivi (lavorativi, salute, ecc.); ristoranti e bar, inoltre, rimangono aperti solo per la vendita per asporto o la consegna a domicilio.
  • chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado in tutti i territori comunali che registrino un'incidenza di positivi, nei 7 giorni precedenti, pari o superiore a 250 ogni 100mila abitanti.
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