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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Da lunedì 26 aprile Veneto in zona gialla. Aperti ristoranti (anche la sera), cinema e teatri

Contro le previsioni di Zaia, il "tagliando" del Governo c'è stato. È stato anticipato di una settimana l'allentamento delle restrizioni. Per le piscine bisognerà attendere il 15 maggio, per le palestre inizio giugno

L'Italia riapre dal 26 aprile, nel giorno in cui il Veneto tornerà quasi sicuramente in zona gialla. Un po' di prudenza è necessaria e bisognerà attendere il report dell'Iss (Istituto superiore di sanità) di venerdì prossimo, ma i miglioramenti delle ultime settimane fanno presagire la "promozione". L'Rt in Veneto, infatti, è a 0,81, sotto la soglia dell'1 (che comporta la zona arancione) e l'incidenza è scesa a 134 positivi ogni 100mila abitanti.

Sarà un percorso graduale quello delineato dal presidente del consiglio Mario Draghi in conferenza stampa che ha parlato di un «rischio ragionato» che si fonda, oltre che sui dati in miglioramento, «sull'idea che i comportamenti alla base dei protocolli di riapertura siano rispettati». Il piano prevede il ritorno delle zone gialle che però saranno diverse da come le abbiamo conosciute: ci sarà la possibilità di svolgere le attività sportive e di ristorazione, anche di sera, ma solo all'aperto. E torneranno sui banchi anche gli studenti: dalle medie alle superiori le lezioni saranno in presenza su tutto il territorio nazionale, fatta eccezione per le zone rosse. È questo in sostanza quanto si è deciso nel corso di un lungo e acceso confronto tra i ministri a Palazzo Chigi.

La "road map" finale è stata il frutto di una mediazione del premier Mario Draghi. Al fronte più "aperturista" trainato dal leghista Giancarlo Giorgetti e Maria Stella Gelmini per Fi, con il sostegno di Elena Bonetti per Iv, si è contrapposto un fronte più "prudente" guidato dal ministro della Salute Roberto Speranza, con Dario Franceschini per il Pd e Stefano Patuanelli per il Movimento 5 stelle. Gli "aperturisti" si sarebbero battuti per il ritorno delle zone gialle "pure" dal 26 aprile, mentre gli altri ministri erano per un approccio un po' più graduale, ripartendo da maggio. Nel corso della cabina di regia ci sarebbero stati momenti di tensione di fronte alle richieste del partito di Matteo Salvini, che ha posto sul tavolo la questione in termini netti chiedendo una "roadmap" molto più audace. 

Cosa riapre in Italia dal 26 aprile

La "zona gialla rafforzata" dal 26 aprile sarebbe stata dunque il frutto di un compromesso tra le due parti. In sostanza il piano prevede:

  • Il ritorno delle zone gialle dal 26 aprile;
  • La riapertura dei ristoranti, anche di sera, ma solo all’aperto dal 26 aprile;
  • Sempre dal 26 aprile la riapertura di teatri, cinema e spettacoli anche in questo caso solo se in spazi esterni. Al chiuso dovrebbero invece essere consentiti ma con limiti di capienza;
  • Dal 26 aprile via libera alle lezioni in presenza per gli alunni delle scuole medie e superiori in zona gialla e arancione. Nelle zone rosse ci saranno modalità per suddividere tra didattica in presenza e didattica a distanza;
  • Ci sarà l'ok agli spostamenti tra le regioni in zona gialla e con un  'pass' anche tra le regioni di colore diverso (non è stata però indicata una data precisa); 
  • Il coprifuoco dalle 5 alle 22 resterà in vigore anche dopo il 26 aprile;

La roadmap dovrebbe inoltre contemplare:

  • Dal 15 maggio la riapertura delle piscine all’aperto e degli stabilimenti balneari;
  • Dal 1° giugno la riapertura di alcune "attività connesse alle palestre";
  • Dal 1° di luglio ci sarà una prima ripresa dell’attività fieristica.

«Dal 26 aprile tornano le zone gialle»: cosa ha detto Speranza in conferenza stampa

«Oggi possiamo disegnare con cautela un percorso graduale che dia un segnale di ripresa al paese, giaà dal 26 aprile» ha detto in conferenza stampa il ministro della Salute Roberto Speranza. «Un messaggio di fiducia» da vivere però «con la massima cautela e attenzione, è ancora più importante con le aperture ricordare le norme fondamentali di prudenza».  La «prima data chiave», ha detto in conferenza è «quella del 26 aprile con il ripristino delle zone gialle con una differenza importante che riguarda la necessità di investire sul fronte degli spazi aperti».

Quello che ha in mente l'esecutivo è un percorso con delle tappe ben precise. «C'è una road map che ci accompagnerà e che monitoreremo passo passo. Qualche esempio: l'idea che abbiamo è che dal 15 di maggio possano riaprire le piscine all'aperto, che dal primo di giugno si possano attivare alcune attività connesse alle palestre. Ancora, dal primo di luglio possiamo immaginare attività di natura fieristica. Ci sono fiere particolarmente importanti che ospitiamo nel nostro Paese e già alcune si svolgeranno nel mese di luglio, c'è stata una riunione nei giorni scorsi con i ministri Di Maio, Giorgetti e Garavaglia. C'è un percorso che mettiamo in campo e che ci permette di gestire una fase di transizione. Non sarebbe corretto indicare un giorno in cui scompare ogni misura nel nostro Paese».

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