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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Oggi la cabina di regia: cresce l'Rt (0,91), ma il Veneto dovrebbe rimanere in zona gialla

Dopo il report dell'Iss (numero 41), il ministro Speranza firmerà la nuova ordinanza che ridistribuirà le Regioni nello scacchiere colorato

La situazione epidemiologica in Italia non tranquillizza e molte sono le Regioni che oggi potrebbero essere ricollocate in fascia arancione e rossa (ma solo da lunedì), dopo il report 41 dell'Iss (Istituto superiore di sanità) e la conseguente ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza. In Veneto il trend di contagi è in lenta ripresa, ma l'Rt assestato a 0,91 e buoni parametri sul fronte dell'ospedalizzazione ne garantiranno la permanenza in zona gialla.

Oggi il Report dell'Iss, Veneto rimarrà in zona gialla

Ieri, come riporta Today, il bollettino della protezione civile sull'emergenza Coronavirus ha registrato un balzo nei contagi, sfiorando quota 20mila secondo la traiettoria che in breve ci dovrebbe portare alla terza ondata a causa della maggiore trasmissibilità della variante inglese di Sars-CoV-2. Questo, secondo gli esperti, porta al rischio di un nuovo lockdown. A livello nazionale, le terapie intensive continuano a riempirsi da giorni e sono già otto le regioni oltre la soglia critica del 30%.

Intanto il tasso di positività su tamponi effettuati è al 4,5% ma il rapporto sui soli tamponi molecolari indica una percentuale del 9,7%. Dopo la Lombardia nell'incremento dei casi ci sono Campania (2385), Emilia-Romagna (2090), Piemonte (1454), Toscana (1374), Veneto (1374), Lazio (1256) e Puglia (1154). Secondo l'analisi dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) in una settimana sono aumentate da sei a otto le regioni che superano la soglia critica del 30% dei posti letto in terapia intensiva. Sono Umbria (57%), Abruzzo (37%), Friuli Venezia Giulia (33%), Lombardia (33%), Marche (36%), Molise (36%) e le province autonome di Bolzano e Trento, rispettivamente con il 35% e il 39%. 

Le Regioni hanno chiesto, nel corso del vertice con il governo sul nuovo Dpcm, un parere del Comitato tecnico scientifico (Cts) sull'apertura delle scuole alla luce della particolare situazione epidemiologica, legata alla diffusione delle varianti e in particolare della variante inglese. Proprio Zaia, come spiegato ieri in conferenza stampa, si era fatto promotore della richiesta durante la conferenza con i ministri Speranza e Gelmini. Gli enti locali spingono per la chiusura degli istituti perché ritengono che lla variante inglese si stia diffondendo soprattutto nelle scuole.

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