Veneto rosso scuro, poi solo rosso. Zaia: «È scandaloso, pronti a tutelarci»
Il governatore non ci sta, e ribadisce che il criterio adottato dall'Ecdc penalizza chi fa più tamponi
«L'Europa ha diffuso la mappa del rischio Covid che pone il Veneto e altre Regioni italiane in zona "rosso scuro", sulla base del criterio dei positivi su 100mila residenti. Salvo poi correggersi ponendoci comunque in rosso. Insistono, pur avendo visto i nostri chiarimenti, pur avendo noi ampiamente documentato trattarsi dell’utilizzo di un parametro non omogeneo e quindi inattendibile». Con queste parole il presidente della Regione Luca Zaia ha commentato il pasticcio dell'Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie), che ha posizionato il Veneto in due fasce di rischio colorate differenti a distanza di poche ore, finendo comunque per penalizzare il nostro territorio.
Per Zaia è il paradosso della virtuosità, perché viene colpito chi fa più tamponi e quindi trova più casi. «A questa Ecdc - ha detto - vorrei chiedere come mai in Europa non c’è ancora una modalità unica per fare e conteggiare i campionamenti al fine di rilevare la reale diffusione del virus. Questo è vergognoso. Da questi organismi europei puoi aspettarti questo e altro. Acquisiremo tutti i documenti e andremo fino in fondo per capire su che basi si fonda questa classificazione per eventualmente tutelarci».