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Cronaca

Col nuovo Dpcm, dal 16 gennaio il Veneto rimarrà (quasi sicuramente) in area arancione

Scartata l'ipotesi di collocare in area rossa una Regione in base all'incidenza di contagi ogni 100mila abitanti (in questo caso il Veneto sarebbe diventato rosso), ora si valutano parametri legati alla saturazione delle terapie intensive. Domani Speranza illustrerà le misure in Parlamento

Con le nuove regole delineate dai ministri della Salute Roberto Speranza e degli Affari Regionali Francesco Boccia agli enti locali durante l'illustrazione del nuovo Dpcm e del decreto legge che dovranno essere varati entro il 15 gennaio dal governo Conte, gran parte dell'Italia potrebbe trovarsi in zona arancione da lunedì 18 e due regioni potrebbero finire in zona rossa. Il Veneto, in particolare, rimarrebbe nella fascia intermedia di rischio.

Con le nuove regole Veneto in zona arancione

Come riporta Today, secondo quanto è trapelato dopo la riunione tra Governo e Regioni infatti l'ipotesi ora sul tavolo è di abbassare la soglia critica del tasso di occupazione delle terapie intensive e dei posti letto in area medica, fissata ora al 30% e al 40%. Sotto quella soglia si entrerebbe in automatico in zona arancione o rossa. E in base all'ultimo monitoraggio, 13 sono le regioni e le province autonome a rischio: sette per tutte e due le voci, tra cui anche il Veneto (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Veneto, Bolzano e Trento), sei (Lombardia, Marche, Piemonte, Umbria, Puglia e Valle d'Aosta) per una sola.

Il verbale della cabina di regia che si è svolta l'8 gennaio scorso infatti spiega che 12 Regioni, tra cui il Veneto, sono classificate a rischio alto questa settimana. Si puntualizza anche che «nella Regione Veneto la persistenza di una incidenza particolarmente elevata (927,36 per 100mila abitanti negli ultimi 14 giorni».

Nuovo Dpcm: Veneto in zona arancione

Come confermato anche dal governatore Zaia, invece, è scomparsa l'idea di portare le regioni in zona rossa in base all'incidenza di casi settimanali ogni centomila abitanti, perché secondo le obiezioni dei tecnici questo potrebbe portare i territori a effettuare meno test del tampone per rientrare nelle soglie. Secondo lo schema del Dpcm presentato alle Regioni i divieti sono questi:

  • sarà vietato in tutta Italia (anche per le Regioni gialle) superare i confini regionali, tranne che per rientrare nella propria residenza, domicilio o abitazioni o per "comprovate ragioni" di necessità lavoro, urgenza
  • sarà vietato in tutta Italia vendere bevande e cibo dopo le 18, anche se consumati fuori dai locali
  • i centri commerciali continueranno a restare chiusi durante il weekend
  • verrà stabilito il passaggio in zona arancione o rossa per tutte le Regioni a “rischio alto” in base ai 21 parametri, tra cui la saturazione dei posti in terapia intensiva e in area medica e la possibilità di tracciare i contagi.

Sarà confermato il coprifuoco dalle 22 alle 5 e la deroga che consente a due persone con figli under 14 ed eventuali disabili di andare a trovare a casa parenti e amici una sola volta al giorno, oltre alla zona bianca alla quale si dovrebbe accedere con Rt sotto 0,50 e un'incidenza di casi di 50 ogni 100mila abitanti.

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