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Cronaca

Allarme aumento del livello del mare per Venezia, il Nobel per la città. Acqua alta prevista a novembre

«Se salviamo la laguna salviamo il mondo»: il grido al governo italiano di Orhan Pamuk. Sambo: «Iniziamo a cambiare dalle scelte concrete». Zanoni e Montanariello (Pd) alla Regione: «Nel bilancio nessun capitolo per l'emergenza climatica». Marea in rialzo dal primo novembre

«In meno di 80 anni Venezia potrebbe essere sommersa dall'acqua quasi tutto l'anno e non basterebbero più né il Mose, né altre opere per salvarla. Il grido di allarme al governo del Premio Nobel Orhan Pamuk non va sottovalutato». Così la capogruppo del Partito Democratico Monica Sambo guardando alle proiezioni dell'Ipcc (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico) del 2021, che indicano un aumento della temperatura di 2,1-3,5 gradi, con un aumento del livello del mare tra i 44 ei 76 centimetri entro il 2100.

«Un grido di allarme ma anche un grido d'amore per questa città unica. Venezia deve essere simbolo in Italia e nel mondo di un futuro sostenibile, della lotta ai cambiamenti climatici, delle scelte ecologiche, ma attualmente è simbolo in Italia dell'inquinamento e del consumo di suolo. Non possiamo essere credibili se non iniziamo a cambiare dalle scelte concrete sul territorio (che però non basteranno). Lo scenario, che purtroppo sembra apocalittico e quindi distante, è invece possibile, se non probabile. E occorre tenerne conto».

Le previsioni del centro maree del Comune di Venezia intanto anticipano la possibilità di acqua alta dal primo al 5 novembre. «Probabili condizioni favorevoli al fenomeno (ricordando che una marea sostenuta va da 80 centimetri a 109 e molto sostenuta da 109 a 139). In base al meteo (Arpav), «fino a venerdì prevarranno condizioni di tempo stabile e cielo sereno. Nel fine settimana la pressione sarà in calo con l'avvicinarsi di un flusso più umido di correnti meridionali che porta nuvolosità. Lunedì il tempo sarà più instabile e perturbato».

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«Nel bilancio nessun capitolo della Regione è dedicato all’emergenza climatica», scrivono Andrea Zanoni e Jonatan Montanariello, consiglieri regionali del Partito Democratico, sulla manovra illustrata oggi, giovedì 28 ottobre, in seconda commissione. «Ci sono investimenti, peraltro limitati, su risanamento dell’aria, trasporti, però manca un punto specifico sulle limitazioni di Co2. Siamo in piena emergenza climatica, basta vedere cosa sta accadendo in questi giorni a Catania. Dopo la sanità dovrebbe essere la preoccupazione principale e invece passa in cavalleria. È un bilancio del tutto simile ai precedenti, senza una vera svolta in campo ambientale e sulla sostenibilità. Negli obiettivi strategici ci aspettavamo di vedere qualcosa sulla tratta ferroviaria Chioggia-Venezia, tanto decantata dalla Regione in seguito al finanziamento per i treni ibridi, ma non c’è niente».

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