A Venezia ci si sposa sempre meno. E il bilancio del Comune ne soffre

Centomila euro in meno nelle casse comunali, rispetto a soli pochi anni fa. Perché i matrimoni sono un business, non solo per agenzie e ristoranti ma anche per il Comune che li ospita: e così il calo di celebrazioni, passate da 1342 del 2010 a 1104 nel 2013, significa anche riduzione degli introiti.

Come riporta Ia Nuova Venezia, i dati la dicono lunga, specie se confrontati con quelli di qualche anno fa: nel 2000 i matrimoni erano stati 1805. La responsabilità, secondo l'ufficio di stato civile, sarebbe dello spopolamento dei residenti nel comune, ma anche della crisi che si fa sentire e si ripercuote sulla (costosa) decisione. Si sposano meno i veneziani (542 dell’anno scorso contro i 562 del 2012 e i 610 del 2011), ma anche le coppie non veneziane e di stranieri. Così, dai 378 mila euro incassati nel 2009 si è scesi ai 336 mila del 2010, per risalire a quota 367 mila euro nel 2011, calare a 327 mila nel 2012 e infine crollare a quota 291 mila euro nel 2013.

Anche l’aumento delle tariffe deciso dall’amministrazione non ha aiutato: e infatti il problema riguarda i "comuni mortali", mentre per matrimoni da vip Venezia resta la prima scelta. Le coppie di residenti che intendono sposarsi di pomeriggio o nelle giornate festive pagano tra i 420 e i 750 euro, mentre i cittadini italiani o europei pagano da un minimo di 700 euro a un massimo di 1900 euro; i cittadini non comunitari addirittura da 1900 euro a 4200 nei giorni festivi. Resta immutato invece il rapporto tra celebrazioni civili e religiose: solo il 38% si svolge in chiesa.

E Venezia, sempre secondo l'ufficio di stato civile, si rivela anche teatro delle celebrazioni più stravaganti: dal matrimonio in gondola a quello sul ponte di Rialto o in spiaggia, dai travestimenti carnevaleschi a quelli da '700 veneziano, la fantasia degli innamorati sembra non avere limite.