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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

La provincia di Venezia perde 14mila posti di lavoro rispetto allo scorso anno

Secondo l'osservatorio regionale Veneto Lavoro la crisi del turismo è quella che incide maggiormente sul mercato del lavoro. La città lagunare è quella che paga lo scotto maggiore

Quattordici mila posti di lavoro in meno rispetto al 2019 in provincia di Venezia. È questo il dato preoccupante riportato dall'Osservatorio di Veneto Lavoro sulle dinamiche di occupazione in Regione relativo al terzo trimeste del 2020. In totale gli effetti dell'emergenza sanitaria hanno prodotto un calo di 44.500 posizioni lavorative rispetto allo scorso anno, con un lieve recupero negli ultimi mesi con la ripresa delle assunzioni: nello specifico, tra giugno e settembre, il saldo positivo è di circa 1000 posizioni lavorative in più.

Turismo il settore più colpito

Secondo l'osservatorio regionale, il turismo è il settore più colpito, nel quale si concentra il 37% della perdita occupazionale complessiva registrata nel 2020 rispetto ai primi nove mesi del 2019. Seguono il settore metalmeccanico (-5.000), la logistica (-4.000) e il commercio (-2.000). Solo due settori, editoria-cultura e servizi finanziari, hanno mostrato un saldo occupazionale migliore rispetto all'anno precedente.

Venezia perde 14000 posti di lavoro

A livello territoriale, il costo più alto è pagato dalle province dove le attività stagionali hanno un’incidenza maggiore: Venezia su tutte, come detto, perde oltre 14.000 posti di lavoro, ma non se le passano meglio le altre province più turistiche: Verona ne perde 12.000, Padova 6.000, Treviso 5.800, Vicenza 3.900 e Belluno 2.000. Perdite più limitate a Rovigo (-300). Il dato parzialmente confortante è che per tutte le province, fatta eccezione per Treviso, il terzo trimestre vede un'inversione nei saldi tendenziali, che diventano tutti positivi, con una generalizzata ripresa delle assunzioni.

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