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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Venezia si interroga sulle prospettive determinate dal turismo di massa

Jan Van Der Borg: "E' essenziale elaborare una politica precisa, che riesca a trovare un equilibrio tra due estremi, ossia il sovrautilizzo di una meta o la sua non valorizzazione"

L’organizzazione mondiale del Turismo (Wto) ha reso noto che domani viaggerà in qualche parte del mondo il miliardesimo turista. Le stime dell’Unione Europea sono che nel 2020 la quota dei viaggiatori globali potrà raggiungere il miliardo e 800milioni di persone. E’ chiaro dunque che turismo è destinato a diventare sempre più una risorsa per le mete turistiche e per le città d’arte in particolare, ma che questo suo sviluppo esponenziale pone una serie di questioni legate alla sua sostenibilità. Questioni che vanno affrontate in modo serio, per evitare che si arrivi da un lato al deterioramento e allo snaturamento dei siti più gettonati, ma anche, dall’altro, che si perdano le opportunità economiche ed occupazionali che genera. Questo il complesso tema affrontato oggi dal convegno “Quale sostenibilità per le grandi destinazioni turistiche”, l’appuntamento ormai consolidato che ogni anno l’Assessorato comunale al Turismo organizza per proporre una discussione congiunta tra enti pubblici, attori privati e esperti universitari sull’andamento del settore, svoltosi all’Auditorium Santa Margherita.
Il quadro teorico entro cui sono stati inseriti gli interventi è stato tracciato dal docente di Economia del Turismo dell’Università di Ca’ Foscari Jan Van Der Borg, per il quale è essenziale elaborare una politica del turismo precisa, che riesca a trovare un equilibrio tra due estremi, ossia il sovrautilizzo di una meta o la sua non valorizzazione. Van Der Borg ha infatti spiegato che il “prodotto turismo” è un bene pubblico e non riproducibile. Questo significa che, se si perde la qualità della risorsa, si inficia la possibilità di continuare a venderla in futuro. Di qui la necessità che l’utilizzo di questa risorsa sia sostenibile - compatibile cioè con la delicatezza della sua natura - e che la sua gestione non venga lasciata completamente in balia delle forze del mercato. Pur rifiutando l’idea di numero chiuso, Van Der Borg ha ammesso che bisogna ridurre la pressione turistica in alcuni momenti dell’anno e allargare semmai l'offerta in altri, puntando sul visitatore pernottante con una serie di incentivi e non penalizzandolo con la tassa di soggiorno, proponendo eventi in bassa stagione e la riscoperta dei tesori nascosti, ma soprattutto rispettando il tessuto socio-economico della destinazione, che è una grande attrattiva di per sé.
Il dibattito è stato inoltre inserito in una più ampia cornice nazionale ed europea, grazie agli interventi di Enzo Finocchiario (responsabile del Turismo sostenibile del Coordinamento Agende 21 locali italiane) e di Alberto D’Alessandro (direttore della sede di Venezia del Consiglio d’Europa), il quale, in particolare, ha posto il tema del turismo in epoca di globalizzazione: se da un lato va infatti incentivata dall’Europa la politica dei visti, per attrarre visitatori dai cosiddetti paesi “Bric”, dall’altra bisogna dare la priorità al turismo culturale, proponendo itinerari tematici che aiutino a dirigere questi nuovi flussi.
Si è poi passati alle buone pratiche, con gli esempi delle politiche attuate da Firenze – presentato dall’assessore comunale al Turismo Cristina Giachi - e Venezia. Dopo un excursus di Piero Rosa Salva sul “caso” Venicemarathon, è intervenuto l’assessore comunale al Turismo, Roberto Panciera: “Il 2013 – ha affermato - ci porterà risultati importanti, quali la presentazione dell’analisi delle tipologie di visitatori che giungono oggi in città, essenziale per trovare risposte e indirizzare le nostre politiche sul turismo, l’implementazione del nuovo portale open data, su cui, come Assessorato, metteremo a disposizione il patrimonio di dati a nostra disposizione, e la realizzazione di un’unica “card” dei servizi. Si rivelerà anche strategica la nuova società comunale che unirà le competenze sugli eventi, la congressualità e il marketing. In termini di sostenibilità – ha aggiunto Panciera – va poi incentivata la collaborazione tra istituzioni, chiaramente in ottica metropolitana: per puntare ad avere più turismo stanziale servirà infatti offrire proposte su un’area più vasta.” L’assessore ha infine concluso il suo intervento rilanciando il ruolo delle città d’arte in Italia e la necessità che venga loro riconosciuta dal governo centrale una fiscalità dedicata, da reinvestire proprio sulle politiche della sostenibilità e dell’accessibilità.

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