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Cronaca

Fra terrorismo e ordine pubblico: "occhi" ovunque, 150 telecamere su Venezia

E altre sono in arrivo. La città, secondo il comandante della polizia locale, è protetta e pronta a gestire situazioni di emergenza. Attenzione al massimo per i 500 anni del Ghetto

La tecnologia contro il crimine, la "vita di piazza" sotto costante sorveglianza a favore di una maggiore sicurezza. A Venezia crescono le misure adottate per contrastare i fenomeni di criminalità di ogni genere. Al centro dell'attenzione, dopo i fatti di Bruxelles, c'è naturalmente il pericolo terrorismo. Ma è chiaro che un efficiente sistema di videosorveglianza torna buono per molte altre evenienze: non per niente uno dei provvedimenti annunciati dal prefetto dopo l'incontro con i commercianti di campo Santa Margherita è quello di dotare l'area di nuovi "occhi elettronici".

Sono 150 le telecamere posizionate in giro per la città solo per la videosorveglianza, ma a queste vanno aggiunte molte altre che hanno funzioni diverse e che integrano le prime. E poi quelle dei privati. Insomma, un "grande fratello" che osserva minuziosamente e capillarmente ciò che avviene tra calli e campi, a qualità sempre più elevata. "Ultimamente abbiamo inserito telecamere ad altissima definizione - spiega Marco Agostini, comandante della polizia locale - che ci consentono di mantenere una visione completa e poi zoomare su ciò che ci interessa nel dettaglio. Con una telecamera a 200 metri siamo in grado di riconoscere i lineamenti di quasiasi persona".

L'allerta in generale è massima, soprattutto in vista degli eventi "caldi" previsti in laguna di qui alle prossime settimane: la Pasqua e le celebrazioni per i 500 anni del Ghetto, innanzitutto. "Sono stati potenziati i servizi di controllo del territorio - annuncia Agostini - così come il monitoraggio della città, anche attraverso la videosorveglianza. C'è una maggiore attenzione, ma la città è già preparata a questo tipo di episodi. È da diversi mesi che affrontiamo situazioni ad alto rischio, tra i funerali di Valeria Solesin, il vertice Italia-Francia, il Carnevale. Ma le cose stanno funzionando. Se funzionano nessuno se ne accorge. Venezia è una città sicura".

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