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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

"Venezia tra gli squali"

"Allarmante la richiesta del presidente Paolo Costa al Governo di affidare ad Autorità Portuale alcune funzioni del Magistrato alle Acque. Desta sospetto inoltre il ricorso al TAR di Save spa contro l’alienazione delle quote di Venezia Terminal Passeggeri (Vtp), dietro il quale si celano forse le “mire espansionistiche” dell’amministratore delegato Enrico Marchi"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di VeneziaToday

Riceviamo e pubblichiamo:

"Allarmante la richiesta del presidente Paolo Costa al Governo di affidare ad Autorità Portuale alcune funzioni del Magistrato alle Acque, come per esempio il rilascio delle autorizzazioni per lo scavo dei canali portuali. Aspirazione che lo accomuna al primo cittadino Brugnaro che sull'ex Mav rivendica il trasferimento di alcune mansioni nell'ambito della Città Metropolitana - Lo dichiara il deputato miranese del M5S Emanuele Cozzolino - Il presidente Costa pensa forse di facilitare in questo modo l'autorizzazione del Canale Tresse, il progetto presentato insieme al sindaco veneziano per portare le grandi navi da crociera allo scalo in Marittima, senza più attraversare il canale della Giudecca? Soluzione voluta - è bene ricordarlo - solo dai due presentatori, contro il "resto del mondo" che a più riprese ha cercato di spiegar loro l'assurdità dell'operazione e i conseguenti danni per la Laguna.

E' bene ricordare che qualsiasi altra soluzione che porterebbe le navi fuori dalla Marittima, comporterebbe l'assegnazione di altre concessioni e l'apertura di nuove gare, facendo perdere l'attuale concessione unica. Infatti la concessione senza gara a VTP fino al 2024 è limitata proprio all'attuale area della Marittima e non sarebbe estendibile ad un eventuale porto in altro luogo.

Desta sospetto inoltre il ricorso al TAR di Save spa contro l'alienazione delle quote di Venezia Terminal Passeggeri (Vtp), dietro il quale si celano forse le "mire espansionistiche" dell'amministratore delegato Enrico Marchi che, se riuscisse a metter mano sul 35% di Venezia Terminal Passeggeri, diventerebbe l'unico operatore a controllare i flussi turistici che arrivano a Venezia da cielo e mare.

Le motivazioni ufficiali date da Marchi potrebbero essere in parte condivisibili, anche il M5S ha infatti depositato un esposto sollevando dubbi di legittimità sul bando di gara per l'alienazione della partecipazione detenuta da APV Investimenti spa in APVS srl. Ma siamo sicuri che dietro le motivazioni ufficiali date non ci siano altri interessi?

Da una parte quelli di Autorità Portuale che vuole a tutti i costi lo scavo di un canale in Laguna, in quanto unica condizione per il mantenimento della gestione delle crociere alla Marittima, e la conservazione di un valore elevato di VTP, ora sul mercato. E dall'altra quelli di Save spa che, già "esperta in monopoli", aspira anche al controllo totale dei flussi turistici. Ricordiamo infatti la "guerra dei parcheggi" messa in atto dalla Marco Polo Park, controllata al 100% dalla Save, contro i gestori di parcheggi esterni concorrenti di Save, e la sanzione da parte dell'Antitrust per la mancata separazione della gestione delle attività di assistenza passeggeri e merci.

Per quanto riguarda il Magistrato alle acque, ai cui poteri aspirano Costa e Brugnaro, vista la specificità di Venezia, avevo chiesto il suo mantenimento con un emendamento alla Riforma della Pubblica Amministrazione (D.L. 90/2014 - c.d. riforma Madia) ovviamente bocciato. A nostro avviso andrebbe ripristinato riattribuendogli le funzioni per il quale era nato e cioè il Buon Governo delle Acque, ovviamente nell' esclusivo interesse generale e al di fuori di qualsiasi logica aliena ad esso."

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