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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Vendita dei palazzi di Venezia, adesso è una corsa contro il tempo

Il comune sta cercando di chiudere la cessione degli immobili entro fine anno per non sforare il patto di stabilità. In attesa dei fondi della legge speciale

Vendere gli immobili comunali, ora è sempre più importante per non sforare ancora una volta il patto di stabilità. Ed è una vera e propria corsa contro il tempo, considerato che alla fine dell'anno manca poco più di un mese. Il rischio, in caso di fallimento, è quello di veder tagliate le retribuzioni dei dipendenti comunali.

Come riporta la Nuova Venezia, domenica il commissario straordinario di Venezia Vittorio Zappalorto è stato chiaro in proposito. Se il comune non riuscirà a vendere entro l'anno palazzo Diedo e palazzo Gradenigo alla cassa depositi e prestiti, ancora una volta il patto sarà sforato, seppure meno pesantemente che nel 2013. La delibera di vendita è fatta, ha ricordato Zappalorto, ma non sarà facile realizzarla in tempo.

E non si tratta di una decisione indolore. Il commissario, infatti, al suo insediamento aveva dichiarato che avrebbe fatto di tutto perché i palazzi rimanessero proprietà del comune. Ma far tornare i conti del bilancio si è rivelata impresa impossibile senza le vendite straordinarie, nonostante il recupero di buona parte dei circa 60 milioni dello sforamento tendenziale del patto.

Le vie alternative, finora, non sono andate a buon fine: in Parlamento gli emendamenti proposti per limitare i vincoli del patto di stabilità per Venezia sono stati dichiarati inammissibili dal Governo, compreso quello che ipotizzava una city tax legata al turismo. Resta per il momento in piedi quello che prevede 50 milioni l’anno di fondi dalla legge speciale per Venezia dal 2015. L’emendamento inizierà la prossima settimana l'iter in commissione bilancio della Camera, ma anche in questo caso l'esito positivo dell'iniziativa non è affatto scontato.

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