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Cronaca

"Venezia zeppa di turisti? Male necessario per mantenere le linee"

L'ad di Avm Giovanni Seno spiega al Gazzettino che il costo del servizio costa 146 milioni l'anno: "Ma gli introiti dai residenti arrivano a 26"

Senza il turismo niente vaporetti. Questa l'equazione che l'amministratore delegato di Avm Giovanni Seno espone al Gazzettino. La deduzione successiva, quindi, è che chi si lamenta di una Venezia stracolma debba perlomeno tenere in considerazione questo passaggio. Secondo l'ad il costo della navigazione è di 146 milioni l'anno, mentre gli introiti derivanti dagli abbonamenti e dai residenti arrivano a 26 milioni. In più si devono aggiungere i 43 milioni di euro del contributo regionale, ma si è ancora lontani dal coprire il costo di tutto il servizio.

I turisti, dunque, concorrono per una cifra di circa 90 milioni. Seno sottolinea quindi che per mantenere le corse attuali, purtroppo, i vaporetti stracolmi sarebbero una logica conseguenza. Anche perché se si introducessero delle linee solo per residenti la Regione ridurrebbe i contributi. Insomma, una coperta corta.

Seno, poi, non nasconde che il sistema è arrivato al suo "limite strutturale". I vaporetti non sono stati concepiti per i turisti. Hanno una entrata sola e non hanno spazio per valige e bagagli. Ciò, secondo l'ad, determina la conseguenza negativa che i residenti se ne vanno in terraferma, aumentando la domanda di collegamenti pendolari (e l'azienda in questo momento non sarebbe in grado di aumentare le corse degli autobus). "Bisognava pensarci prima", spiega. L'obiettivo è di raggiungere il pareggio di bilancio nel 2015, per poi l'anno successivo poter investire in un nuovo parco mezzi. Con vaporetti a doppio accesso e a basso impatto in fatto di moto ondoso.

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