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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Marghera / Porto Marghera

Vertenza Eni, i sindacati non si fidano dell'intesa: "Protesteremo"

In una nota congiunta i rappresentanti dei lavoratori degli stabilimenti sottolineano come non ci siano ancora garanzie per Porto Marghera

Nonostante gli annunci romani di giovedì, che potenzialmente potevano svelenire il clima, l'atmosfera rimane piuttosto calda dalle parti degli stabilimenti Eni di Porto Marghera. I rappresentanti di Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, con una nota unitaria, hanno infatti annunciato che l'agitazione rimane. Pure gli eventuali scioperi. Perché, come si sottolinea nel documento, "si continua a essere preoccupati, anche dopo aver letto il verbale di incontro del 31 luglio con il ministero dello Sviluppo economico, in uanto non viene in nessun modo garantito il riavvio dell'impianto cracking di Porto Marghera".

Durante la riunione due erano i punti focali: la grave situazione in cui versa lo stabilimento Eni di Gela e le rassicurazioni sul riavvio del sito veneziano. Secondo i rappresentanti, nonostante il colosso petrolifero abbia dichiarato di confermare gli investimenti e la riconversione della raffineria, i tempi non sarebbero sufficientemente celeri. Non rispettando gli accordi siglati il 10 febbraio scorso, quando laguida dell'Eni era diversa: "Le nostre richieste sono sempre state di rispettare gli accordi e garantire quindi il riavvio degli impianti il 18 agosto. Queste nostre richieste - dichiarano i sindacati - non sono state prese in considerazione. Aggravando così una situazione già alquanto difficile".

Di conseguenza la risposta è una sola: sciopero. "La mobilitazione continuerà - si annuncia - verrà mantenuto l'attuale assetto di sciopero per gli impianti e verrà mantenuta l'attuale portata della pipe line dell'etilene". Martedì è in programma un'assemblea tra le rappresentanze sindacali del Petrolchimico e le Segreterie territoriali per programmare ulteriori forme di protesta.

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