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Cronaca Sant'Elena, Venezia, VE, Italia

Ex cantiere Actv a Sant'Elena, via libera al quartiere residenziale

Uno spazio di circa 70.500 metri quadri e un’area a terra di circa 56.500 dei quali più di 46 mila di proprietà di Invimit e la restante parte del Demanio. De Martin: «Ci vivranno circa 1200 persone»

Verrà portato in Consiglio comunale il provvedimento che approva definitivamente la variante 72 al Piano degli Interventi per la riqualificazione dell’area “Ex Cantiere Actv” di Sant’Elena. Martedì la giunta ha dato il via libera. «La parte nord dell’isola di Sant’Elena, a Castello - commenta l’assessore all'Urbanistica Massimiliano De Martin –, utilizzata nel Novecento come una delle piazze d’armi veneziane, ha ospitato fino a poco tempo fa il cantiere per il rimessaggio e la manutenzione dei mezzi del trasporto pubblico locale di Actv. Si tratta di uno spazio costituito da una grande darsena di circa 70.500 metri quadri e da un’area a terra di circa 56.500 dei quali più di 46 mila di proprietà di Invimit e la restante parte del Demanio, su cui oggi ci sono numerosi capannoni abbandonati, in stato di degrado e privi di valore architettonico».

Se il Consiglio approva l’intera area sarà riconvertita ad uso prevalentemente residenziale, spiega l'assessore, con aree verdi, percorsi e impianti sportivi. «Un iter che l'amministrazione ha seguito per arrivare, si spera in breve tempo, a vedere l’inizio dei lavori che porteranno nuovi cittadini a vivere nel centro storico della città». Infatti, si è stabilito che gli spazi dedicati alla residenzialità siano destinati unicamente alla residenza stabile, con esclusione di qualsiasi attività di tipo turistico-ricettivo, anche complementare, e della locazione per finalità turistiche.

«Lì vivranno circa 1200 persone - afferma De Marrtin - che potranno contare su spazi verdi, una palestra che sarà utilizzabile al mattino dalle scuole e nel pomeriggio dalle varie associazioni o società sportive, e su una serie di attività artigianali e piccoli negozi di vicinato. Un impegno che questa Amministrazione si è presa e che intende portare avanti sia per riqualificare il territorio che per invertire una tendenza che vede tutti i centri storici delle più grandi città d’arte italiane spopolarsi».

L’area è suddivisa in due ambiti di progettazione. Il primo riguarda la “ex Piazza d’Armi” e il secondo la “Darsena”. Per quanto riguarda l’ex Piazza d’Armi, area con una superficie territoriale pari a 47.561 metri quadri, sarà oggetto di un importante intervento di recupero a usi prevalentemente residenziali, con piccole attività commerciali, pubblici esercizi e laboratori artigianali ai quali si aggiungeranno adeguate dotazioni di spazi e servizi pubblici come la realizzazione di ampie superfici a verde pubblico e un polo sportivo a servizio della città.

Queste ultime ricopriranno una superficie di almeno 15.000 metri quadri che dovranno essere accessibili al pubblico e pienamente integrati con il contesto urbano. Particolare attenzione averrà data al progetto della viabilità pedonale, in modo da garantire adeguati collegamenti con il quartiere di Sant’Elena a sud, l’isola di San Pietro di Castello a nord, e gli insediamenti di Castello a ovest del Rio dei Giardini, anche con la realizzazione di nuovi ponti. Nell’ottica di realizzare un polo destinato alla residenzialità e quindi con tutti i servizi possibili, verrà realizzata all’interno dell’area una superficie di almeno 6.500 metri quadri da destinare ad impianti sportivi, con la costruzione di una palestra, campi da gioco scoperti e servizi connessi che dovranno essere ceduti al Comune o asserviti all’uso pubblico. Il 10% dei 45.000 metri quadri di superficie lorda residenziale prevista, potrà essere destinato a negozi, pubblici esercizi e botteghe artigianali e dovrà essere mantenuta all'interno dell'area la falegnameria oggi esistente.

Per quanto riguarda l’area della Darsena si tratta di una superficie totale di 79.630 metri quadri, di cui 70.670 di spazio acqueo e 8.960 a terra. È un ambito, interamente di proprietà demaniale, che dovrà essere oggetto di un progetto di riqualificazione e valorizzazione concordato fra Demanio e Comune. La delibera andrà ora all’esame della Municipalità e della Commissione consiliare prima di essere licenziata in Consiglio comunale.

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