Spaccio, violenza e prostituzione: i residenti di via Piave esasperati
La situazione sembra destinata a non migliorare, la notte è difficile uscire di casa e gli abitanti della zona ora non intendono più sopportare in silenzio
Sono serviti a poco i controlli, i pattugliamenti e persino il recente intervento sulle panchine: via Piave e le sue strade laterali restano tra i punti più critici di tutta Mestre, tra spacciatori, delinquenti e prostitute. Ma se per la maggior parte dei cittadini è sufficiente girare al largo dalla zona nelle ore notturne e fare finta di nulla, per i residenti del quartiere la situazione non è ovviamente altrettanto semplice e così, esasperati, in tanti hanno deciso di far sentire la loro voce.
VIA LE PANCHINE DA VIA DANTE, CI VANNO SOLO I PUSHER
DEGRADO E CRIMINALITÀ – Via Sernaglia, via Dante, via Ariosto, via Salettuol, via Felisati, il parco di villa Querini: l'elenco dei luoghi del degrado è lungo e preciso e a stilarlo, sulle pagine del Gazzettino, ci hanno pensato proprio gli abitanti della zona. Per terra, racconta un operatore del sindacato dei pensionati Spi Cgil, si trova di tutto, a testimonianza di cosa succede quando il sole tramonta: preservativi usati, siringhe, frammenti di stagnola anneriti dal fuoco di un accendino, tutto chiaramente visibile sugli acciottolati delle laterali di via Piave, a volte per giorni. Nel quartiere ci sono scuole elementari, tanti anziani, ma girare per le strade fa paura: di notte scattano le urla, la violenza, le risse, come riferisce uno dei promotori del comitato spontaneo antidegrado. Qualcuno, come uno dei membri del gruppo “Un impegno per la Città”, punta il dito contro l'amministrazione cittadina, accusandola di minimizzare il problema. Il comitato avrebbe raccolto oltre 1.200 firme per chiedere un intervento concreto delle autorità, senza ottenere risposta. Ma i cittadini non si arrendono e vogliono continuare a far sentire la loro voce: vivere così, ripetono tutti, non è più possibile.
