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Cronaca Cannaregio / campo Santa Fosca

"Non è un cesso, è la mia città", fa pulire il monumento agli ubriachi

Un video postato lunedì ha fatto già il giro del web. Un netturbino era stato colpito dalle schegge di vetro di una bottiglia lanciata dagli sbandati

Il video subito è diventato virale. E non poteva essere altrimenti forse. Perché quel filmato amatoriale mostra qualcuno che alza la testa e ama la città di Venezia al punto da costringere chi la insozza a prendere una scopa e ripulire il disastro che aveva combinato. Lunedì mattina, dunque, il tutto è finito online e ha fatto il pieno di mi piace e di commenti entusiasti. Protagonista un dipendente Veritas che si trovava a bordo dell'imbarcazione della società di raccolta rifiuti in attesa che i colleghi finissero il loro lavoro. A un certo punto il rumore di una bottiglia andata in frantumi e la sua testa e il suo collo che si riempiono di schegge di vetro. Un fatto molto pericoloso se ci fossero stati dei bambini in traiettoria.

E' bastato alzare lo sguardo per capire chi fosse stato a lanciare deliberatamente la bottiglia come se niente fosse: due sbandati erano seduti sul monumento a Paolo Sarpi e stavano bivaccando tranquillamente. Anzi, secondo un collega del dipendente Veritas uno dei due avrebbe pure riso assistendo alla scena. Apriti cielo, il lavoratore, istruttore di arti marziali tra cui il krav maga, ha raggiunto la coppia e anche attraverso parole poco ripetibili ha costretto i due a ripulire tutto.

"Questo non è un cesso, qua xe Venessia". Tutto in dialetto: "Questa è la mia città, tu devi rispettare la mia città, ok?". Gli altri due non sanno cosa rispondere. Farfugliano già alticci di mattina qualche risposta senza senso. Dopodiché vengono invitati a prendere la scopa e ripulire tutto. Un esempio di come con la giusta determinazione l'amore per la propria città possa contribuire nel concreto a renderla più bella.  

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