Le reazioni dopo l'arresto dell'"orco" di Mira: «Più severità contro violenze e femminicidi»
Appello dei candidati M5S in riferimento alla vicenda del 53enne finito in carcere giovedì dopo che per anni aveva pestato moglie e figli: "Riattivare il centro di ascolto in città"
Il diritto a non essere vittime di torture fisiche e psicologiche non va solo affermato a parole, va difeso con i fatti. È il parere di Orietta Vanin e Alvise Maniero, rispettivamente ex assessore ed ex sindaco del Comune di Mira: "Se tanto ci siamo impegnati nei 5 anni di governo della città per garantire supporto legale e psicologico gratuito alle vittime di violenza tramite il punto d'ascolto dello sportello donna ed il protocollo col pronto soccorso dell ospedale di Dolo, è stato proprio per prevenire orrori come quello reso noto in questi giorni". Giovedì un uomo di 53 anni è stato arrestato dai carabinieri con l'accusa di aver picchiato e umiliato per anni moglie e figli.
Appello al Comune: "Riattivate i servizi antiviolenza"
Continua Vanin: "Decine di donne hanno trovato il coraggio di iniziare un percorso che prima ancora di riscatto contro la violenza è spesso di rivendicazione della propria dignità, del rispetto per noi stesse, la prima cosa di cui chi commette questi abusi vuole privarci. Spesso a fare la differenza è, prima dell'azione legale, poter incontrare altre persone che ascoltino. E che facendo questo spezzino quella catena fatta di dolore silenzioso, di autocensura, di negazione". Aggiunge Maniero: "Mira è ormai da oltre 7 mesi senza i servizi antiviolenza dello sportello donna. Quando i nostri consiglieri hanno chiesto lumi alla nuova amministrazione, non hanno ricevuto risposte concreto. Preghiamo, di nuovo, l'amministrazione di attivarsi subito".