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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

In attesa della zona gialla, le regole in Veneto per visitare parenti e amici

La nostra Regione è stata confermata in area arancione dopo la cabina di regia di venerdì pomeriggio. Di seguito le regole per far visita alle persone care fino al 30 gennaio

La speranza, come spiegato dal governatore Luca Zaia nel corso del punto stampa di ieri, lunedì 25 gennaio, è che il Veneto da domenica prossima possa ritrovare la zona gialla. In attesa del nuovo monitoraggio dell'istituto superiore di sanità (Iss) e delle decisioni della cabina di regia previste per venerdì, il Veneto resta in area arancione. Per ora, quindi, come puntualizzano le Faq del Governo, fino al 30 gennaio è consentito spostarsi all'interno del proprio Comune, tra le 5 e le 22, nel rispetto delle specifiche restrizioni introdotte per gli spostamenti. Nello specifico:

  • gli spostamenti verso altri Comuni sono consentiti esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.
  • è sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Dal 16 gennaio 2021 è venuta meno l'esclusione delle seconde case ubicate dentro e fuori regione dal novero delle proprie abitazioni cui è sempre consentito il rientro
  • resta in vigore anche il cosiddetto “coprifuoco”: dalle 22 alle 5 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.

Visite ad amici e parenti in Veneto

Per quanto riguarda le visite ad amici o parenti, fino al 30 gennaio 2021 è consentito, una sola volta al giorno, spostarsi verso un'altra abitazione privata abitata dello stesso Comune, tra le 5 e le 22, a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell'abitazione di destinazione. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro.

A chi vive in un Comune che ha fino a 5000 abitanti è comunque consentito spostarsi, tra le 5 e le 2, entro i 30 chilometri dal confine del proprio Comune (quindi eventualmente anche in un’altra Regione o Provincia autonoma), anche per le visite ad amici o parenti nelle modalità già descritte, con il divieto però di spostarsi verso i capoluoghi di Provincia.

Se si va a casa di parenti o amici, nel rispetto dei limiti e degli orari previsti dalla normativa, si deve sempre rispettare il coprifuoco, e quindi rientrare alla propria residenza entro alld 22, indipendentemente dal fatto che il giorno sia feriale o festivo.

Nel caso coniugi o partner vivano in città diverse per esigenze di lavoro sarà possibile il ricongiungimento solo se il luogo scelto coincide con quello in cui si ha residenza, domicilio o abitazione.

Lo spostamento per dare assistenza a persone non autosufficienti è consentito anche tra Comuni/Regioni/Province autonome in aree diverse, ove non sia possibile assicurare loro la necessaria assistenza tramite altre persone presenti nello stesso territorio. Non è possibile, comunque, spostarsi in numero superiore alle persone strettamente necessarie a fornire l’assistenza necessaria: di norma la necessità di prestare assistenza non può giustificare lo spostamento di più di un parente adulto, eventualmente accompagnato dai minori o disabili che abitualmente egli già assiste.

Per genitori separati: raggiungere i figli minorenni

Nel caso di genitori separati, sarà possibile raggiungere i figli minorenni presso il genitore affidatario, oppure condurli presso di sé, anche se residenti in Regioni differenti. Questi spostamenti dovranno in ogni caso avvenire scegliendo il tragitto più breve e nel rispetto di tutte le prescrizioni di tipo sanitario (persone in quarantena, positive, immunodepresse etc.), nonché secondo le modalità previste dal giudice con i provvedimenti di separazione o divorzio o, in assenza di tali provvedimenti, secondo quanto concordato tra i genitori.

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