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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Dorsoduro / Punta della Dogana

È il giorno della Vogalonga, oltre duemila le barche a remi in laguna

Ben ottomila atleti partecipano alla 40esima regata non competitiva a Venezia, una tradizione che piace sempre di più agli equipaggi stranieri

Nonostante tutto, si rema. Venezia torna alle sue radici di città sull'acqua. E le tangenti scoperte con lo scandalo Mose per una mattinata sono solo un ricordo. Domenica è stato il giorno del quarantennale della Vogalonga. Il centro storico, che ha visto la sua immagine macchiata in tutto il mondo, si riscopre unito nella semplicità di una imbarcazione e un remo. La sua natura. Dalle 9 di mattina è stata una invasione di imbarcazioni in Canal Grande, per la durata della manifestazione vietato ai natanti a motore. La manifestazione remiera, nata in contrasto al moto ondoso generato dalle barche a motore, conserva ancora oggi il suo spirito polemico, ma è diventata anche un vero e proprio evento sportivo in grado di richiamare atleti da tutto il mondo, tanto che i veneziani che partecipano sono ormai una minoranza rispetto ai tanti inglesi, americani, canadesi, vogatori di Oxford e Cambridge; affianco alle dragon boat e alle canoe, comunque, resistono ancora la disdotona della Querini, quatordesona della voga veneta Mestre, dodesana della Bucintoro, diesona della Settemari e, come amava ripetere il fondatore Toni Rosa Salva, alla Vogalonga vincono tutti.

EDIZIONE RECORD – Se già nel 2013 si erano superati i record di partecipazioni quest'anno i numeri sono ancora più impressionanti: sono 2.100 le imbarcazioni iscritte e oltre 8mila i vogatori, per la Vogalonga più “grande di sempre. Venezia torna ad essere città cosmopolita e accoglie gli amanti del remo da ogni parte del pianeta, così come i veterani che le Voghelonghe le hanno viste tutte, una dopo l'altra, come il più esperto di tutti: Ernesto Lugobon, 81enne.

LA STORIA – La Vogalonga nasce nel 1975 da un'idea di quattro amici, Toni Rosa Salva, Lauro Bergamo, Carlo Gottardi, Delfo Utimpergher, per protestare contro le barche a motore che in quegli anni avevano appena iniziato a occupare i canali della Laguna. La manifestazione non competitiva ebbe subito un successo insperato e nel Veneziano rinacquero così società remiere e gruppi di canottaggio, prima nel centro storico e poi anche in terraferma. Negli anni la partecipazione all'evento è andata aumentando sempre di più, con un vero e proprio boom di vogatori stranieri che si aggiungono agli atleti veneziani. 



FESTA A REMI – Ogni kayak, mascareta, gondola o cayuco che parteciperà alla regata si porterà a casa una medaglia e il diploma, ma questo non toglie che si tratti di un evento sportivo di tutto rispetto: come già detto i vogatori arrivano da tutto il mondo per mettersi alla prova tra le acque della laguna. 30 chilometri di percorso: la partenza da Punta della Dogana, con il classico colpo di cannone sparato dall'isola di San Giorgio. Poi si prosegue tra Sant'Elena, Burano, Mazzorbo, Murano per poi arrivare al rio di Cannaregio e il Canal Grande. La conclusione a punta della Dogana, in una grande e gioiosa festa cittadina.

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