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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Cavarzere

Non paga l'affitto e le bollette. Vogliono sfrattarlo ma lui è morto da 10 mesi

Un uomo originario di Cavarzere sarebbe morto per cause naturali molti mesi fa. La scoperta quando l'ufficiale giudiziario ha fatto irruzione nell'appartamento per lo sfratto

Dario Celio aveva 40 anni ed una vita vissuta con riservatezza, tanto da non destare alcun sospetto quando i vicini per settimane non l'hanno visto. Era originario di Cavarzere e domiciliato a Susà di Pergine. Come riporta Il Gazzettino, però, nella sua casa in montagna da tempo la posta si stava accumulando e le utenze e l'affitto non erano pagati da mesi. Segnali inequivocabili che stava succedendo qualcosa di strano, perché l'uomo non era solito procastinare così i doveri.

Dario Celio infatti sarebbe morto 10 mesi fa, in perfetta solitudine, senza che nessuno si sia accorto di nulla. In attesa dei test sul dna per confermare che il corpo ritrovato appartenga proprio a lui, la comunità di Susà di Pergine ora si interroga sgomenta. Il cadavere è stato rinvenuto nella mattinata di martedì all'interno dell'abitazione di piazza San Floriano ed era in avanzato stato di decomposizione. L'uomo, dai primi rilievi, si suppone possa essere morto 10 mesi fa nell'appartamento che da fuori sembrava semplicemente disabitato. La scoperta del corpo è avvenuta dopo che la padrona di casa ha concluso la procedura di sfratto per morosità, proprio perché da tempo non riceveva gli affitti. La donna, dopo aver tentato invano un contatto con l'uomo, sarebbe passata alle vie legali chiedendo lo sfratto che sarebbe dovuto avvenire proprio entro il 19 gennaio.

Martedì mattina, non avendo ricevuto alcun riscontro da parte di Dario, la proprietaria di casa, l'ufficiale giudiziario ed un fabbio si sarebbero diretti nell'abitazione, aprendo la porta con un trapano. All'interno però la brutta sorpresa. L'ufficiale giudiziario ha immediatamente chiamato l'ambulanza, ma l'uomo era chiaramente deceduto da tempo, pare per cause naturali. Dario Celio si era trasferito a Susà di Pergine da soli due anni, lavorando con brevi contratti a termine per alcune case di riposo.

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