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Cronaca Castello / Riva degli Schiavoni

In riva degli Schiavoni per chiedere l'apertura dei Musei

Volantinaggio al ponte della Paglia martedì. Il sostegno sindacale: Fp e Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uil Fpl e Uiltrasporti, e quello politico: Lista Casson, Pd e 5 Stelle

Volantini distribuiti ai passanti al ponte della Paglia, in riva degli Schiavoni a mezzogiorno di oggi, martedì 14 luglio, per informare che i Musei civici di Venezia sono rimasti chiusi. Che i dipendenti, diretti e in appalto (400) percepiscono poche centinaia di euro al mese con il Fondo a integrazione del reddito, e che la luce in fondo al tunnel non si vede. Si sono mobilitati i sindacati Fp e Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uil Fpl e Uiltrasporti assieme agli operatori, e anche la politica con il consigliere comunale Giovanni Pelizzato Lista Casson e la consigliera regionale Erika Baldin 5 Stelle sul posto. Sostegno da Elena La Rocca, consigliera comunale 5 Stelle e Monica Sambo, capogruppo Pd in Consiglio comunale.

Volantinaggio per la ripartenza dei Musei

Le risorse e il servizio

Tante le richieste d'incontro con il Comune e la Fondazione. Le aperture sono rimaste parziali e concentrate nei fine settimana per alcuni siti culturali come palazzo Ducale, il museo del merletto e quello del vetro. Non ci saranno novità, in base alle informazioni ufficiali, fino a fine luglio. Il turismo non c'è. Venezia è scarica. Il sistema costa ma i Musei civici rimangono un servizio pubblico. I lavoratori volevano un tavolo. «Per il Comune e la Regione vengono prima altre cose: i turisti, il mare, e solo alla fine l’arte - dice La Rocca - Come pensa la giunta di far tornare i turisti se li priviamo della cultura?», chiede. Così si riduce l’immagine di una perla unica al mondo a mera cartolina, afferma la consigliera. «La battaglia dei sindacati va supportata insieme a un piano per il rilancio dell’offerta dei Musei Civici e il rientro al lavoro di tutto il personale per permettere a tutti di godere nuovamente del patrimonio artistico, culturale e scientifico di Venezia. Il governo - ricorda - ha stanziato 50 milioni per i musei, ma il Comune di Venezia non ne sta tenendo conto. Continueremo a protestare», conclude La Rocca. La collega in Regione Erika Baldin punta il dito contro la visione «miope» che porta a trascurare la cultura. «Considerare questo settore come l'ultima ruota del carro è un grave errore strategico perché, al contrario, rappresenta un baluardo della nostra economia, oltre a calpestare la storia e la tradizione della Serenessima come crocevia di culture, genti e tradizioni».

La qualità dell'offerta

«I Musei civici vanno riaperti tutti e con l'orario pieno - spiega Pelizzato -. L'attuale amministrazione (uscente) è riuscita a dare una serie di pessimi segnali con questa politica del contagocce. In primo luogo all'immagine della città, che invece di investire su un'offerta qualitativa alta rivolta proprio a quella fascia di turisti sui quali dovrebbe puntare comunica grettezza e limitatezza d'orizzonti». Anche per il consigliere della Lista Casson i lavoratori vengono demotivati e sviliti, dice. «Ci si dimentica del loro ruolo fondamentale nell'accoglienza». Fra i fruitori dei musei ci sono anche veneziani, per il consigliere, «per loro il messaggio è che si possa sacrificare a piacimento la cultura. Pessimi segnali che non ci stupiscono più: è questa l'idea di città del sindaco uscente, che si tingerà delle più oscure tinte sovraniste della nuova alleanza di destra». Sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori della Fondazione Musei di Venezia e di quelli degli appalti anche dalla capogruppo Pd in Consiglio comunale Monica Sambo. «È scandaloso - per la consigliera - che non riaprano tutti i musei e che quelli aperti abbiano orari e giornate ridotte. Venezia deve ripartire dalla cultura, da un turismo consapevole, e dai musei anche per aiutare l’economia della città che sta cercando di rialzarsi».

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