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Cronaca Chioggia

Folle inseguimento in laguna, vongolari chioggiotti in manette

Padre e figlio sorpresi dalla Finanza a pescare di frodo in laguna sud. Hanno cercato di scappare, ma il loro barchino è finito in secca

Non è stato un sequestro di vongole "di frodo" come gli altri. Stavolta sono scattate le manette. Del resto un inseguimento in laguna non è cosa di tutti i giorni. Padre e figlio, il primo di 48 anni, il secondo di 21, sono finiti in manette nel primo pomeriggio di venerdì per resistenza a pubblico ufficiale e inosservanza delle norme sulla sicurezza della navigazione.

Di più. Visto che secondo una sentenza della Cassazione i motoscafi della guardia di finanza sono assimilabili a delle navi da guerra, davanti al gip dovranno rispondere anche di mancata obbedienza a imbarcazioni militari. Un reato penale. La coppia, infatti, a bordo di un barchino grigio con un potente motore, è stata intercettata dalla sezione operativa navale della guardia di finanza di Chioggia mentre si stava accingendo a tornare nella città clodiense con cinque ceste di vongole pescate in laguna, a sud della valle di Millecampi. Più o meno all'altezza di Lova di Campagna Lupia.

All'Alt intimato dalle fiamme gialle, però, nessuno stop. Anzi. Padre e figlio hanno iniziato a scappare a tutta velocità dirigendosi nelle zone di basso fondale, per cercare di seminare le forze dell'ordine, che si sono lanciate all'inseguimento.

Virate, controvirate e manovre pericolose. Lanciando anche il contenuto delle cinque ceste verso i baschi verdi. Accelerazioni, decelerazioni. E' stata una caccia in piena regola, durata una decina di minuti buoni a più di trenta nodi di velocità. Dopodiché, all'improvviso, il barchino è finito in secca. Arenandosi. Uno degli occupanti, il figlio, per il contraccolpo ha riportato dei lievi traumi alla spalla e al polso e successivamente si è dovuto sottoporre a delle cure mediche. Dal pronto soccorso è stato dimesso con una prognosi di tre giorni. Inevitabili dunque le manette per padre e figlio, che in attesa della direttissima sono stati posti agli arresti domiciliari. Sequestrati anche barchino e attrezzatura da pesca.

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