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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Segnali incoraggianti da cura col plasma: la Regione gioca d'anticipo con la banca del sangue

L'annuncio questa mattina. La cura non è ancora stata validata, ma Zaia ha deciso di portarsi avanti. Se non dovesse funzionare, il sangue sarebbe sfruttato per le trasfusioni. Allertati tutti i direttori generali delle aziende sanitarie venete

La cura con il plasma dei pazienti guariti da coronavirus non è ancora stata validata, ma in Veneto ha dato i primi segnali incoraggianti. Ad annunciarlo è stato il presidente della Regione Luca Zaia nel corso del consueto punto stampa dalla sede della protezione civile di Marghera. I test effettuati su 12 pazienti all'ospedale di Padova hanno dato buoni risultati, per questo la Regione ha deciso di fare sul serio, portandosi avanti: l'intenzione è quella di creare una banca del sangue di tutte le persone guarite da covid19, per sfruttarne gli anticorpi sviluppati nel plasma.

La Regione ha già scritto ai direttori generali di tutte le Ulss venete, per raccogliere in via prudenziale il sangue dei pazienti guariti. «Ad oggi abbiamo un deposito, - ha spiegato il governatore - ma vogliamo creare una grande banca del sangue. A noi serve il plasma con gli anticorpi». La speranza è che si possa trattare di una cura efficace, in caso contrario le sacche di sangue prelevate sarebbero comunque riutilizzate per altre trasfusioni. «Il sangue dura due anni, - ha sottolineato Zaia - e potrebbe comunque essere importante per le donazioni. Si tratta di una raccolta volontaria, ma mi appello al senso civico dei cittadini guariti: mettetevi a disposizione e donateci per mezz'ora il vostro braccio».

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