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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Tutti contro la zona "rosso scuro". Zaia: «Si penalizzano i territori che fanno più tamponi»

Sulla questione, oltre ai governatori interessati (Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia), sono intervenuti anche gli europarlamentari della Lega e Confartigianato

«Imporre ai cittadini delle nostre Regioni l'obbligo di test e quarantena per poter viaggiare nell'Unione europea, così come previsto per le realtà colorate di 'rosso scuro', significherebbe penalizzare le amministrazioni che effettuano il maggior numero di tamponi e non, come sarebbe invece necessario, operare una valutazione su parametri epidemiologici oggettivi». Con queste parole i governatori del Veneto Luca Zaia, dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga hanno commentato la notizia secondo la quale una simulazione su dati raccolti dall’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) al 17 gennaio, porrebbe le tre Regioni in una sorta di fascia rosso scuro a livello europeo.

Il rosso scuro scaturisce da un'incidenza di contagi, calcolata sui 14 giorni, superiore alle 500 unità su 100mila soggetti testati. Il dato dell'incidenza sui 100mila abitanti implica che la valutazione viene operata sul numero assoluto di positivi riscontrati. «Ne deriva dunque una situazione paradossale - spiegano i governatori - che, anziché incentivare le amministrazioni a potenziare i controlli sui cittadini, andrebbe a premiare quelle realtà che, per non rischiare di sforare i parametri indicati, dovessero deliberatamente decidere di ridurre la somministrazione di tamponi».

Zaia ha rimarcato il fatto che il Veneto ha sempre avuto una percentuale di positivi sui tamponi eseguiti giornalmente non superiore all'8%. Per di più, il dato in questi ultimi 20 giorni si attesta tra il 2 e il 4%. «Quindi - ha aggiunto Zaia - tutti, a ogni livello, devono parlare sulla base di dati omogenei, perché altrimenti, come in questo caso, scaturiscono dati fuorvianti, che non c’entrano assolutamente niente con la realtà».

Il parere di Confartigianato

Sulla questione è intervenuto anche Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Imprese Veneto, che ha sottolineato come la nuova mappa del rischio proposta dall'Unione Europea sia un macigno per le imprese "export oriented" ed eccellenza del made in Italy, che dal mercato europeo traggono i maggiori benefici. «Le nostre imprese stanno già affrontando con difficoltà le restrizioni adottate da alcuni Paesi come la Cina, - ha spiegato - sarebbe drammatico se ciò si estendesse al grande mercato europeo».

Gli europarlamentari della Lega

Grande perplessità è stata espressa anche dagli europarlamentari della Lega. «Quella della UE nei confronti delle Regioni del Nordest - ha detto Mara Bizzotto - è una classificazione completamente sbagliata che non tiene minimamente conto dell’enorme numero di tamponi fatti dalle nostre Regioni rispetto ad altre realtà. Come dice giustamente Zaia, chi fa tanti tamponi trova tanti positivi, chi fa pochi tamponi ne trova pochi». Le ha fatto eco Paolo Borchia: «Basta terrorismo mediatico, - ha detto - il Veneto non è il lazzaretto d'Europa. Già a marzo, una narrativa  sbagliata ha portato milioni di europei a pensare che il covid fosse un problema quasi esclusivo del Veneto». Quindi il commento di Rosanna Conte: «L'Europa - ha sottolineato - sta dimostrando di non aver capito ancora nulla della pandemia che stiamo vivendo ormai quasi da un anno: si è mossa tardi e male all'inizio, e continua a fare pasticci adesso, come stiamo vedendo anche sui vaccini».

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