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Cronaca

Zaia: «Pronti ad accogliere profughi dall'Ucraina, apriamo anche gli ospedali»

Alcune strutture, tra cui quella di Noale, potrebbero essere utilizzate come «dormitori provvisori» in caso di necessità. Attivato il sistema di coordinamento con la protezione civile e la sanità

Il governatore Zaia esprime «forte preoccupazione» per la guerra in Ucraina, che torna a definire «una follia criminale e ingiustificata» ed una situazione «che rischia di diventare un Vietnam, una guerra pericolosa per il mondo intero». Il Veneto si sta attivando in previsione dell'emergenza umanitaria: «Di fronte a queste scene di violenza non possiamo rimanere inerti. Tutti, e anche gli stessi imprenditori che lavorano con la Russia, si rendono conto che non si possono vedere bambini che rischiano la vita, messi nei bunker. Sono scene che non avremmo mai voluto vedere».

La macchina organizzativa è già partita. Il presidente ha annunciato di essere in contatto con il ministro Di Maio, con l'assessore Bottacin e con il prefetto Zappalorto. «C'è il tema dell'accoglienza e della protezione civile - ha spiegato - Dal punto di vista sanitario, siamo pronti ad aprire 545 posti letto nei nostri ospedali di Monselice, Noale, Valdobbiadene, Isola della Scala e Zevio». Ospedali che «non abbiamo mai abbandonato e che ora consideriamo delle strutture "cuscinetto", che potrebbero diventare dei dormitori provvisori in via emergenziale, in caso di necessità, per coloro che non hanno parenti qui in Italia. Nel 90% dei casi, comunque, le persone che stanno arrivando si ricongiungono ai loro familiari», quindi hanno un posto dove stare. Almeno per ora.

Difficile, per il momento, fare una stima dei numeri. Un pullman di profughi ucraini è arrivato a San Vendemiano nelle ore scorse e la popolazione locale sta già mostrando la propria solidarietà. «Abbiamo imprenditori che ci dicono di essere pronti a ospitare le famiglie e anche ad assumere personale nelle proprie aziende, se c'è bisogno - ha riferito Zaia -. C'è la volontà di dare una mano. Una impresa si è detta disponibile a offrire i pasti a tutti coloro che arriveranno con lo status di profughi».

La priorità è sanitaria: «Ci sono bambini che andranno curati: siamo a disposizione, gli ospedali sono aperti. L'assessore Lanzarin si è attivata: dovremo occuparci del loro stato di salute, della copertura sanitaria, del covid e delle quarantene, così come della compatibilità dei vaccinati con Sputnik». «Ci siamo posti anche il problema della raccolta di abiti e generi di prima necessità. Entro sera cerchiamo di attivare un conto corrente per i cittadini veneti che vogliono donare qualcosa». Infine, «se la situazione dovesse aggravarsi non escludo di chiedere l'aiuto delle famiglie venete: chi ha una casa spaziosa, una seconda casa al mare o in montagna» può intanto valutare la possibilità di accogliere dei rifugiati. «Faremo un numero verde apposito», ha chiarito il governatore.

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