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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Zaia: «Il lockdown lo chiede chi non ha responsabilità». Si continua a trattare per i vaccini

Il governatore ha fatto il punto sulle trattative in corso per la fornitura di dosi. «Abbiamo una proposta da 12 milioni di vaccini, un'altra da 15 milioni. Oggi scriviamo ad Arcuri»

Il presidente Luca Zaia accoglie con insofferenza le dichiarazioni sulla necessità di nuovi lockdown e critica le modalità con cui il governo ha deciso di bloccare la riapertura delle piste da sci: «È raccapricciante e imbarazzante vedere un'ordinanza emanata 4 ore prima di aprire - ha detto lunedì nel corso del consueto punto stampa alla sede della protezione civile di Marghera -. Gli operatori si erano preparati e lo hanno fatto per dare un segnale, anche se per loro questa è una stagione persa. Hanno battuto le piste, assunto il personale, approntato gli alberghi. Non è solo una questione di ristori, qui vanno pagati i danni. Molte di queste aziende non riapriranno più, dobbiamo pensare a quelle persone: stagionali, maestri di sci, lavapiatti, camerieri».

Il tema è proprio quello dell'eventualità di nuovi peggioramenti del contagio e quindi ulteriori restrizioni. In Veneto «la situazione dell'epidemia è buona», ha detto Zaia, e «non si capisce perché oggi parlano tutti delle varianti del virus e della loro pericolosità. Noi ne abbiamo parlato fin da dicembre. Se sei uno scienziato e dici di fare il lockdown non rischi niente, non hai responsabilità giuridica nel dirlo. Ma noi abbiamo o non abbiamo il diritto di sapere quali sono le basi scientifiche su cui vengono fatte queste scelte?».

Forniture di vaccini

Ampio spazio è stato dedicato al tema dei vaccini. «La Commissione europea dice che si possono acquistare veccini - ha spiegato - noi abbiamo offerte di vendita tramite intermediari per vaccini sul mercato europeo, l'ambito di quste trattative è tra i vaccini autorizzati EMA. Dei contratti ci sono già arrivati, nel frattempo abbiamo scritto ad Aifa che ci ha risposto di parlarne con Arcuri. Oggi scriviamo ad Arcuri. C'è un'azienda che ci propone 12 milioni di dosi, un'altra 15 milioni. Sono prezzi in linea con il mercato, non è immorale fare delle trattative. Non ci sono solo vendite dai produttori, ci sono anche intermediari, noi non stiamo trattando con le aziende produttrici. Ho due proposte europee, più una sulla Gran Bretagna».

Scuole al 50% fino al 5 marzo

Nel frattempo si cerca di programmare il funzionamento delle scuole. Zaia ha spiegato: «Abbiamo le scuole sentinella dove si fanno tamponi di screening agli studenti per monitorare il livello di circolazione del virus. In terza media prepariamo i ragazzi a fare il test "fai da te" con l'aiuto di un tutor. Per la scuola confermiamo che vogliamo sostenere l'apertura al 50% fino al 5 marzo. Quindi proseguiamo al 50%, anche sulla base delle dichiarazioni preoccupate, degli annunci di lockdown. Il Veneto è in una situazione buona ma preferiamo essere prudenti».

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