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Cronaca

Domani si decide sul colore del Veneto, Zaia: «Pressione su ospedali, ma tutto sotto controllo»

Il governatore ha specificato che gli indicatori in possesso della Regione fanno ben sperare sul mantenimento dell'area gialla per la Regione

«Abbiamo quasi 300 persone in terapia intensiva, ma chi ci preoccupa sono i ricoverati in area non critica, oltre 2200: la vera pressione è qui». Queste le prime parole del presidente del Veneto Luca Zaia oggi dalla sede della protezione civile di Marghera. Il governatore ha fatto il punto sulle criticità ospedaliere venete, alla vigilia delle nuove decisioni del Governo sulle "aree covid" dell'Italia: «Ribadisco che gli indicatori in nostro possesso ci fanno sperare in un buon esito della classificazione (restare in zona gialla, ndr), dal momento che la situazione è assolutamente sotto controllo».

Veneto in area gialla o arancione?

Questo pomeriggio alle 16 è prevista una nuova riunione tra Governo e Regioni. Domani, invece, sarà il giorno del nuovo report dell'Istituto superiore di sanità (Iss) che potrebbe portare a nuove zone rosse e, come nel caso del Veneto, arancioni. «Abbiamo un'occupazione delle terapie intensive tra le più basse a livello nazionale. - ha detto Zaia - Abbiamo tanti positivi, è vero, ma facciamo tanti tamponi, anche rapidi, che non ci vengono conteggiati».

Rispetto all'ondata di coronavirus della primavera c'è una differenza non insignificante: ai ricoveri da covid, infatti, si aggiungono quelli per infortuni sul lavoro e politraumatizzati, praticamente annullati nel periodo del lockdown. «Tuttavia siamo attrezzati: - ha concluso il governatore - se oggi avessimo bisogno di attivare tutte le 1000 terapie intensive, riusciremmo ad allestire in 36 ore tutti i letti che abbiamo in deposito».

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