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Cronaca

Riaperture, Zaia non esclude novità dopo il "tagliando" del Governo del 20 aprile

«Se l'11 giugno gli Europei prevederanno pubblico in presenza, significa che ci sarà un via libera importante e quindi qualcosa prima dovrà succedere», ha detto il presidente della Regione

Sembra che il presidente della Regione Luca Zaia punti a riaprire le attività chiuse da tempo già con il check intermedio del Governo, fissato al 20 aprile, che potrebbe riportare alla riattivazione delle zone gialle. «Il decreto prevede zone rosse e arancioni fino a fine aprile, ma anche un tagliando, ed è giusto che si prenda in mano anche questo argomento», ha spiegato il governatore nel corso del punto stampa di oggi dalla sede della protezione civile di Marghera.

«Con aprile qualcosa dovrà cambiare», ha spiegato, a maggior ragione ora che c'è il via libera, per l'11 giugno, degli Europei di calcio con pubblico in presenza al 25%. «Liberi tutti quindi, - ha aggiunto - immagino che quella sia la data fissata per la fase finale della liberazione, e in mezzo abbiamo più o meno 60 giorni». Intanto entro questa settimana dovrebbero chiudersi i tavoli interregionali che vedono il Veneto capofilo nel gruppo di lavoro che sta lavorando alla revisione e integrazione delle linee guida per le riaperture. Per ora, tuttavia, il governatore non si è sbottonato su eventuali anticipazioni.

Speranze nel J&J

C'è da dire che, sul fronte dei contagi e dei ricoveri ospedalieri, si osserva un «trend buono» nelle ultime settimane, con in più la consapevolezza che le vaccinazioni già fatte danno delle garanzie in più: «Cluster negli ospedali non ne abbiamo più avuti, così come nelle case di riposo», ha osservato Zaia. I problemi con la campagna vaccinale restano: forniture scarse e incertezza sulla possibilità di utilizzare il siero di casa Johnson & Johnson, per dire le più rilevanti. Su J&J, Zaia ha detto che «è un vaccino che funziona e, da un punto di vista manageriale, ha un grande appeal: basta solo un'iniezione, è strepitoso ed io tifo perché funzioni fino in fondo».

Oggi, per la cronaca, sono arrivate 126 mila dosi di Pfizer, già in distribuzione. Troppo poco: «Abbiamo una capacità di vaccinare con la potenza di una Ferrari, e la stiamo facendo andare al ritmo di una 500», dice il governatore. In ogni caso la Regione conferma che «saranno chiusi tutti gli over 80 entro la settimana».

Ordine medici Venezia: vanno acquistate dosi sul mercato

Anche per il presidente dell'Ordine dei medici di Venezia, Giovanni Leoni, «in Italia siamo rimasti indietro con le vaccinazioni rispetto ad altri Paesi», ad esempio «Germania, Spagna e Francia, che stanno andando avanti meglio perché evidentemente fatto la mattina il patto europeo sono tornati il pomeriggio e hanno stretto accordi ulteriori». Quindi ora - ha dichiarato all'agenzia Dire - è necessario «entrare sul mercato» e «recuperare i vaccini, ovviamente con tutte le certificazioni e le garanzie». «Compriamoli anche se ci costano un po' di più, ci costa molto di più tenere chiuso», ammonisce Leoni. Per quanto riguarda lo stop a Johnson & Johnson e le limitazioni ad AstraZeneca, auspica anche che si «valutino i casi di tromboembolismo per quello che sono come incidenza» e che quindi «si facciano le verifiche necessarie e si riparta velocemente a vaccinare».

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