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Cronaca

Zaia: «Tifiamo per la riapertura delle scuole, ma decida il comitato scientifico»

La proposta, in caso di apertura, è di monitorare la diffusione del virus tramite tamponi fai da te. Appello al governo: «Necessario programmare la quarta dose»

Avanza la pandemia in Veneto, con altri 16.602 contagi rintracciati nelle ultime 24 ore su più di 153 mila tamponi, quindi con un'incidenza attorno al 10%. Le curve dei dati cominciano però a essere «meno incattivite», come spiegato dal governatore Luca Zaia, circostanza che lascia ben sperare per le prossime settimane. Il presidente del Veneto ha esposto i dati del bollettino Covid di Azienda Zero di martedì 4 gennaio durante la conferenza stampa di oggi: secondo il report, le persone attualmente positive a livello regionale sono 124 mila mentre, nell'arco di una giornata, sono decedute altre 28 persone e 61 sono state dimesse. Negli ospedali del Veneto a oggi si trovano 1575 pazienti (+59), dei quali 1366 (+50) in area non critica e 209 (+9) in terapia intensiva.

Dubbi sulla riapertura delle scuole

Altro argomento affrontato è quello della riapertura delle scuole, tema che è anche al centro dell'incontro che di oggi (alle 14) tra i presidenti delle Regioni. «Tifiamo tutti per la scuola aperta al 10 gennaio - ha detto Zaia - ma la possibilità di farlo deve essere certificata dalla comunità scientifica: ci dicano entro questa settimana se si aprirà». La proposta del governatore è, in caso di apertura delle scuole, di mantenere una sorveglianza sulla diffusione del virus, soprattutto tramite tamponi in autosomministrazione. Il governatore ha parlato anche di vaccini: «Secondo il "New York Times" la Francia darà il via alla quarta dose da febbraio - ha spiegato - e io spero che le autorità italiane non perdano tempo come successo per la terza dose e programmino per tempo un eventuale nuova serie di vaccinazioni».

Nuova delibera sui medici di base

Martedì 4 gennaio il consiglio regionale ha approvato una nuova delibera sui medici di base valida fino al 31 dicembre 2022 con l'obiettivo di arginare il problema della carenza di professionisti in alcune aree «Ad oggi 500 comuni del Veneto sono senza medici di famiglia e nei prossimi 3-4 anni altri 400 andranno in pensione - spiega l'assessore Manuela Lanzarin -. Per questi motivi abbiamo autorizzato i dottori ad alzare il massimale di assistiti da 1.500 fino a 1.800 pazienti. Ai medici di famiglia saranno riconosciuti due euro per ogni ulteriore assistito». Novità anche per le guardie mediche, il cui compenso «aumenta fino a 40 euro l'ora, stessa tariffa del personale delle Usca». «Non è una soluzione definitiva - ha specificato Lanzarin - bensì una delibera temporanea in via emergenziale».

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