Contagi e ricoveri in crescita, Zaia: «Se guardo fuori sembra che per molti il virus non ci sia»
Il governatore ha ribadito la necessità di essere prudenti e rispettare le buone pratiche per evitare il contagio. Si attendono risposte da Ema su AstraZeneca per ripartire con la campagna vaccinale
«Spero che dopo Pasqua si veda la luce e finiscano le restrizioni». Con queste parole il presidente della Regione Luca Zaia ha introdotto il punto stampa di oggi dalla sede della protezione civile di Marghera. «Se guardo fuori dalla finestra, però, sembra che per molti il virus non circoli. Eppure solo ieri 200 persone hanno "suonato" agli ospedali». C'è grande preoccupazione per il trend di contagi, ma soprattutto dei ricoveri in crescita, per questo il governatore è tornato a ricordare le buone pratiche di base: evitare gli assembramenti, mantenere le distanze e igienizzarsi le mani con frequenza.
Secondo i modelli previsionali della Regione Veneto, fine marzo sarà la fase più impegnativa, «speriamo ci aiutino la bella stagione e la vaccinazione, - ha sottolineato Zaia - ma prima di arrivare a fine marzo secondo il modello si arriva oltre 300 terapie intensive. Sembra una replica di marzo dell'anno scorso. Abbiamo avuto un picco di 2.068 ricoverati, e lo supereremo visto che già adesso abbiamo ne abbiamo 1.807, e 356 ricoverati in terapia intensiva, che rischiamo di eguagliare».
Il punto sui vaccini
L'argomento più caldo è comunque quello dei vaccini, con la partita di AstraZeneca che tiene ancora banco. «Dalle notizie che abbiamo - ha detto Zaia - sembra che non ci siano correlazioni tra vaccinazioni e casi di morte, ma attendiamo comunque conferme. A quanto mi risulta, in Veneto non abbiamo avuto grosse criticità». Il governatore ha spiegato che è stato giusto sospendere in via prudenziale il siero, però allo stesso tempo è indispensabile che ci siano risposte rapide, per non mantenere troppo in stallo una campagna vaccinale che, nei fatti, non è partita col piede giusto e non ha mai ingranato come ci si sarebbe aspettati.
Intanto da Palazzo Balbi stanno pensando ad un progetto di monitoraggio della coagulazione del sangue pre e post vaccino anti covid. La proposta è stata presentata alla fine della scorsa settimana dal professore dell'Università di Padova Paolo Simioni, «esperto in terapie del sangue, che sabato ha già incontrato il dottor Flor. Io ho chiesto che già che lo si fa, lo si faccia per tutti i vaccini», ha concluso Zaia.