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Cronaca

L'appello forte di Zaia: «State in casa, o tra pochi giorni dovremo svuotare gli ospedali»

Per fare posto solo ai contagiati da coronavirus. «Si rischiano due milioni di veneti infettati», ha detto stamattina il governatore. E il pericolo di mandare in crisi il sistema sanitario è concreto

Oggi siamo a 262 ricoverati, di cui 68 in terapia intensiva, anzi no: sono già 75, aumentati di 7 unità dal momento della diffusione del bollettino a quello della conferenza stampa di Luca Zaia. Stamattina il governatore lo ha detto decine di volte: «State a casa». Con tono molto preoccupato ha spiegato: «Gli algoritmi ci dicono che ci sarà un forte inasprimento dei casi nei prossimi giorni, per il 15 marzo avremo un'impennata importante di accessi alle terapie intensive. Se non osserviamo le regole di stare isolati, finirà che dovremo svuotare gli ospedali dai pazienti ordinari e li riempiremo con i pazienti coronavirus».

Rischio collasso

«I veneti devono capire che devono stare in casa - ha detto -. La prima cura al virus siamo noi. I nostri modelli ci dicono che tra 5 giorni avremo un picco nelle terapie intensive. Se continuiamo a non rispettare le regole, entro il 15 aprile avremo 2 milioni di veneti contagiati. Ai veneti dico: non andate a fare passeggiate, non andate nei centri commerciali, nelle piazze. Non andate in nessun posto che non sia il lavoro, o per approvvigionarsi di generi alimentari. È un appello che faccio con forza, è un sacrificio che dobbiamo fare. C'è bisogno dell'aiuto di tutti: non fate domande tipo "posso portare il bambino al parco", la raccomandazione che do è di stare in casa. Meno persone si incontrano, anche tra i familiari, meglio è. Perché l'insidia è il positivo asintomatico. I veneti ascoltino bene le mie parole: se non seguono queste indicazioni, si svuotano gli ospedali: togliamo dagli ospedali i pazienti ordinari e li riempiamo di pazienti con coronavirus. Voglio vedere le strade vuote. Non andate in piazza, non andate alle cene con gli amici, non fate ritrovi familiari, tombole, niente relazioni sociali. Ogni nucleo familiare deve stare isolato a casa sua». Per ora le attività produttive possono restare aperte, ma, dice Zaia, «non escludo inasprimenti».

Concorso per medici

Oggi Azienda Zero ha emesso un avviso pubblico per formare elenchi di medici disponibili a lavorare nelle aziende sanitarie della regione, con incarichi libero professionali o di collaborazione coordinata e continuativa. «La situazione è difficile – ribadisce Zaia – e molto nei prossimi giorni dipenderà anche dal comportamento di tutte le persone. Nel frattempo continuiamo a lavorare con procedure d’urgenza per attrezzare i nostri ospedali e dotarli di tutto il personale necessario, che potrebbe essere numeroso». La procedura è rivolta a medici specialisti, specializzandi iscritti all’ultimo e penultimo anno delle scuole di specializzazione, laureati in medicina e chirurgia abilitati all’esercizio della professione medica e iscritti agli Ordini professionali, laureati in medicina e chirurgia, anche se privi della cittadinanza italiana, abilitati all’esercizio della professione secondo i rispettivi ordinamenti di appartenenza, previo riconoscimento del titolo, personale medico in pensione, anche se non più iscritto all’albo professionale. Per i cittadini stranieri non facenti parte dell’Unione Europea è necessario il regolare permesso di soggiorno in corso di validità.

Le manifestazioni d’interesse all’Avviso Pubblico di Azienda Zero del Veneto dovranno essere espresse allegando lo specifico modulo e una copia del documento d’identità in corso di validità e inviando il tutto all’indirizzo mail: lp-covid19@azero.veneto.it
 

Il messaggio Facebook del direttore Ulss3 Giuseppe Dal Ben:

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