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Cronaca

Zaia: «Da 11 giorni terapie intensive in calo, ma non è finita. Potrebbe esserci inversione repentina»

Il governatore ha commentato oggi nel corso del consueto punto stampa i dati sui ricoveri in rianimazione, sollecitando a non lasciarsi andare a facili entusiasmi

Da 11 giorni le terapie intensive in Veneto stanno seguendo un trend di calo progressivo. Dal picco del 31 dicembre, quando negli ospedali veneti si registravano 401 pazienti, oggi, 12 gennaio (alle 10 di stamattina), se ne conteggiano 342, in calo di 9 unità rispetto ai dati di ieri. Il presidente della Regione Luca Zaia, nel corso del punto stampa di oggi dalla sede della protezione civile di Marghera, è stato chiaro: «Nessun facile entusiasmo. Sembra di essere arrivati ad un punto di scollinamento e potremmo aver passato l'onda più importante, ma c'è il rischio di una inversione repentina. È già successo in altre Regioni italiane». Le parole d'ordine: «Non è finita».

Il punto sui vaccini in Veneto

Nel corso del punto stampa Zaia ha fatto anche il punto sui vaccini. Oggi sono arrivate altre 38mila dosi, ma non saranno utilizzate tutte, non subito almeno: fra pochi giorni, infatti, scadranno i 21 giorni che trascorrono tra la prima inoculazione e il richiamo necessario, per questo una parte sono conservate nei magazzini. Ad ogni modo, «il Veneto non avrà problemi di rifornimenti, - ha spiegato il governatore - e le dosi arriveranno. Con queste forniture, contiamo di portare a termine le vaccinazioni entro la fine di settembre». Intanto, alle 18.30 di ieri, sono state somministrate nella nostra Regione 74.732 dosi, pari al 100% della prima fornitura e del 91,9% della seconda.

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