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Cronaca

Zona gialla per molti è "mea libera tutti", Zaia: «Nessuna ordinanza». Ci ripensa?

Il governatore aveva spiegato di non aver intenzione di prendere alcun provvedimento restrittivo. Intanto Fedriga in Friuli Venezia Giulia ha firmato oggi una nuova ordinanza

Gli assembramenti nel weekend, da nord a sud, fanno paura. Tra mancanza di senso civico e voglia di libertà, molte sono le persone che si sono riversate nelle piazze, in alcuni casi delle vere e proprie folle, che non fanno ben sperare in ottica contagi. È stata sufficiente l'ordinanza firmata venerdì dal ministro della Salute Roberto Speranza a dare vita in alcuni casi, è proprio il caso di dirlo, a quel «mea libera tutti» che chiunque, dalle forze politiche al mondo degli scienziati, ha pregato in mille modi di evitare. In sintesi: godiamoci qualche concessione in più, ma senza compromettere la salute di tutti.

Pericolo assembramenti

Era stato lo stesso presidente della Regione Luca Zaia, dopo l'annuncio ufficiale del cambio di fascia di rischio del Veneto, a predicare la calma, cercando di spegnere i facili entusiasmi. «Come ho sempre detto, - aveva commentato - le zone non sono un gioco a premi dove si vince o si perde. Dobbiamo prendere atto che siamo ancora nel pieno della pandemia, ed è fuori luogo pensare che sia finita. Non è catastrofismo, ma la presa d'atto di quello che accade, non solo in Italia, ma in tutta Europa».

Lo scenario europeo deve far riflettere, perché il pericolo di fare due passi indietro, dopo averne fatto uno in avanti, è più che concreto. Il concetto è uno, molto chiaro: il ritorno in area gialla va vissuto con responsabilità. «Bisogna evitare gli assembramenti, - aveva spiegato ancora Zaia - indossando in modo maniacale la mascherina e igienizzando con grande frequenza le mani, perché in un battibaleno lo scenario potrebbe cambiare in arancio o in rosso, e quindi portare a nuove chiusure». Lo stesso governatore aveva spiegato di rimettersi completamente al comitato tecnico scientifico e di non aver alcuna intenzione di prendere provvedimenti ulteriori: vista la situazione e l'incoscienza di molti, avrà cambiato idea? Deciderà di firmare una nuova ordinanza per limitare la presumibile maggior diffusione del contagio da qui alle prossime settimane?

La nuova ordinanza in Friuli Venezia Giulia

C'è da dire che il suo collega del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha già firmato una nuova ordinanza che impone il divieto di consumare alimenti e bevande per asporto nelle vicinanze dell'esercizio di vendita e nei luoghi dove siano possibili assembramenti; ancora, ha vietato  la consumazione al banco nei locali dopo le 11. Un provvedimento in tal senso anche in Veneto non sembra poi così improbabile, nonostante le rassicurazioni di Zaia.

Ripartenza della scuola

Allo stesso tempo, oltre al pericolo assembramenti, dietro l'angolo c'è un altro potenziale rischio di veicolazione del virus. Da domani, 1 febbraio, riprende la scuola in presenza per molte migliaia di studenti. La Regione ha messo a punto un piano trasporti rafforzato e solo il 50% degli studenti, per le prime 3 settimane, tornerà sui banchi, ma nonostante l'avvio "zoppo" c'è preoccupazione. «Stiamo seguendo con puntualità il tema della ripartenza, - aveva detto Zaia - perché ci sarà una movimentazione di studenti non indifferente. La letteratura scientifica dimostra una correlazione tra apertura delle scuole e incremento della curva di contagio. Non ne facciamo drammi, ma sappiamo che c'è un rischio». Intanto si cercherà di tenere monitorata la situazione con test a campione effettuati nelle classi.

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