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Cronaca Santa Croce / Piazzale Roma

Traffico, Zappalorto in Procura: "Giro di vite tra controlli e sanzioni"

Mercoledì il colloquio con il pubblico ministero Roberto Terzo. In Canal Grande l'ingombro di barche va ridotto del 60% per rendere sicura la navigazione

E' arrivato in Procura di prima mattina per essere ascoltato come persona informata sui fatti. Un colloquio con il pubblico ministero Roberto Terzo durato un paio d'ore, al termine del quale il commissario Vittorio Zappalorto si mostra rinfrancato su quanto il Comune sta facendo in fatto di gestione del traffico acqueo.

In ballo c'è una corposa consulenza che è sul tavolo del pubblico ministero, in cui sono state analizzate oltre 500 ore di registrazioni delle telecamere di Argos in zona Rialto e ferrovia: "Un lavoro meticoloso e preciso, molto approfondito - sottolinea Zappalorto -, in cui è stato individuato tutto ciò che non va nel traffico acqueo. Passaggi, incolonnamenti, trasporti. Tutto". Il risultato emerso, però, indica che c'è ancora molto lavoro da fare, visto che per portare a zero il rischio incidenti il traffico nel canale dovrebbe essere ridotto del 60%.

Il traffico acqueo in Canal Grande dunque continua a costituire un problema sentito dai cittadini: "Le regole si fanno rispettare con i controlli e con le sanzioni ed è uno dei primi punti su cui la Procura ci ha chiesto di intervenire. Noi lo faremo in modo deciso - continua il commissario - ma su molti frangenti il Comune si è già mosso, come i punti fissi di controllo, che diventeranno effettivi dopo l'approvazione della delibera che li istituisce da parte del Consiglio". Insomma, la riunione di mercoledì è servita soprattutto per tirare una linea: cosa è stato fatto per mitigare i rischi per la navigazione in Canal Grande? Come invece intervenire in futuro? L'inchiesta cerca di chiarire anche questo, suggerendo, oltre alle postazioni fisse di controllo, la revoca delle concessioni che ingombrano il canale. "E' da apprezzare l'atteggiamento della Procura, che ha usato la carta della prevenzione piuttosto che quella della repressione - continua il titolare di Ca' Farsetti - E' arrivata una richiesta di attenzione sulle esigenze di sicurezza della navigazione, soprattutto nei punti critici di Rialto e Ferrovia".

Per questo, stamane, il pubblico ministero Roberto Terzo ha convocato in Procura il commissario di Venezia, Vittorio Zappalorto. «Abbiamo avuto indicazioni e consigli di cui faremo tesoro» ha spiegato all’uscita il commissario.

Torna d'attualità, inevitabile che sia così, quel piano di 26 punti presentato dalla Giunta Orsoni dopo il tragico incidente in cui perse la vita il turista tedesco Joachim Vogel: "Ciò che è stato attuato dall'amministrazione precedente è un lavoro egregio e serio - commenta Zappalorto - Noi li abbiamo implementati. La Procura, però, ci dice che ci sono degli aspetti su cui bisogna mettere i riflettori, come i comportamenti che si assumono durante la navigazione. Evitare le distrazioni, l'utilizzo di telefonini. Sono tutte indicazioni di cui noi faremo tesoro, su cui la Procura ha puntato il dito".

L'annuncio dunque è che a breve le maglie dei controlli si stringeranno in Canal Grande: "Su molti frangenti ci siamo già mossi - conclude il commissario - sui punti fissi di controllo ora si tratterà di decidere dove posizionarli". Il Comune, infatti, aveva puntato su Rialto e Punta della Dogana, ma la Procura ha suggerito che un presidio costante della polizia municipale possa essere più utile all'altezza della stazione ferroviaria di Santa Lucia. Probabile che si trovi un compromesso, al limite predispondendo tre posti fissi di controllo. In questo modo, è il pensiero di Ca' Farsetti, le pattuglie potrebbero anche muoversi nel corso della giornata, in modo da acquisire un vero effetto deterrente. Un po' come gli autovelox del tipo "Velo ok" che stanno spuntando come funghi in terraferma.

ZAPPALORTO DOPO IL COLLOQUIO CON I MAGISTRATI

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