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Economia Marghera

Nuova vita per la Pilkington: "Merito del gioco di squadra, ma questo è solo l'inizio"

Ok dalla Regione allo schema d'accordo, primo passo per l'investimento totale di 14,5 milioni di euro. Sono 57 le assunzioni e 134 i dipendenti che escono dal contratto di solidarietà

Ricomincia una nuova vita lo stabilimento Pilkington di Porto Marghera, la vetreria industriale del gruppo inglese controllata dalla società nipponica NSG: lunedì prossimo ripartirà il forno industriale per la produzione di vetri float, spento da cinque anni, grazie al programma di rilancio industriale che vede Regione Veneto, Regione Abruzzo, Mise e Invitalia attivare nuovi investimenti per oltre 29 milioni di euro. Giovedì la giunta regionale del Veneto, su proposta dell’assessore al Lavoro, Elena Donazzan, ha dato il proprio ok allo schema di accordo, primo passo verso la stipula ufficiale di patto concertato che per lo stabilimento di Porto Marghera vale un investimento complessivo di 14,5 milioni di euro e un programma di rilancio produttivo e occupazionale che garantirà il pieno rientro dei 134 dipendenti in contratto di solidarietà da anni, nonchè l’assunzione di 57 nuovi tecnici.

Fine della crisi della vetreria industriale?

L’accordo di programma sancisce la fine della lunga crisi della vetreria industriale iniziata nel 2011, con l’interruzione della produzione, la riduzione dell’occupazione (40 fuori uscite volontarie) e il ricorso ai contratti di solidarietà per gli altri 134 dipendenti. Chiave di volta del nuovo programma di sviluppo industriale (che interessa le due sedi di Pilkington in Italia, Porto Marghera a Venezia, e San Salvo, in provincia di Chieti) sono gli investimenti rivolti alla diversificazione dell’attività produttiva, all’innovazione e alla ricerca. Investimenti che complessivamente ammontano a 29,7 milioni di euro tra Porto Marghera e San Salvo, di cui 4,5 garantiti da agevolazioni ministeriali e cofinanziamenti regionali.

Gli investitori hanno trovato risposte

“La storia di Pilkington – evidenzia l’assessore Donazzan - ha visto la partecipazione continua della Direzione Lavoro e dell’Unità di crisi della Regione Veneto che si è adoperata nella fase di accompagnamento, quando si pensava ad una chiusura definitiva nel 2011, ed ora, nell’ultimo anno e mezzo,  è stata protagonista della fase di rilancio, in una stretta sinergia con il Ministero per lo Sviluppo economico. Le politiche innovative e di grande flessibilità messe a punto dall’assessorato al Lavoro e alla Formazione della Regione – fa notare l’assessore - hanno permesso  alla multinazionale Pilkington di trovare nelle istituzioni venete le risposte per tornare a investire a Porto Marghera. L’accordo di programma con il Ministero per lo sviluppo economico per Pilkington  per molti aspetti fa da apripista per un ruolo attivo della pubblica amministrazione nella  grande impresa privata”,  prosegue l’assessore al lavoro, con delega agli Accordi per lo sviluppo economico per il rilancio industriale. Una delega, fa notare l’esponente della giunta Zaia, “frutto del risultato di interventi sperimentali degli ultimi anni  che hanno visto negli accordi Electrolux e Idealstandard esempi concreti di politiche industriali innovative”.

Schema nuovo

Il nuovo schema di accordo sulla Pilkington va oltre: "In questo caso specifico abbiamo lavorato con l’azienda nell’ambito del potenziamento delle risorse umane  concordando l’ingresso nella vetreria di quasi sessanta giovani ricercatori, ingegneri e quadri, grazie al contributo della Regione Veneto garantito con fondi comunitari - spiega Elena Donazzan - Inoltre, con ulteriori 200 mila euro di fondi regionali, tratti dal bilancio della Regione, sarà possibile sottoscrivere l’accordo di programma del valore  di 14,5 milioni e il ritorno a nuova vita di un sito industriale di primaria importanza a Porto Marghera. La riaccensione del forno della storica vetreria industriale è il modo migliore per festeggiare i cento anni dalla fondazione di Porto Marghera – conclude  l’assessore veneto –  La rinascita di Pilkington è solo la prima delle reindustrializzazioni che vogliamo promuovere, sfruttando anche l’importante strumento dell’area di crisi complessa. Il recupero e rilancio industriale di Porto Marghera è obiettivo ambizioso ma possibile, che la Regione continuerà a perseguire con il massino impegno, grazie al sostegno e alla fattiva collaborazione di tutte le parti sindacali, delle associazioni datoriali e delle istituzioni locali, in prima fila il Comune e la Città metropolitana di Venezia”.

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