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Economia

Trasporti, il Comune tratta coi taxi. Filt: «Dicano chiaro se li vogliono al posto dei mezzi pubblici»

Zuin a Novembrini in commissione: «Diamo un'alternativa, non c'entra nulla con le tratte Actv. Intendo tenere in vita l'azienda». Dal 2011 giù i fondi dalla Regione al tpl. Domani incontro col prefetto

Le ipotesi per uscire dal groviglio della crisi economica Actv, della mobilità in sicurezza e dell'emergenza coronavirus, non mancano. In IV commissione consiliare maggioranza e opposizione discutono oggi, martedì 5 maggio, spaccando il capello in 4, come avviene da mesi. L'assessore alle Partecipate Michele Zuin fornisce i dati della crisi, che sono due praticamente: i 256 milioni di ricavi Avm, tutti necessari per funzionare, e i 147 che ci sono ora: un ammanco di 109 milioni a causa della mancata bigliettazione, dice. In queste condizioni mettere tutti i mezzi in funzione e richiamare l'altra metà del lavoro, ora in cassa integrazione, come richiesto da più parti, significa, dice Zuin, «giocarsi l'azienda», cosa che precisa di non essere disposto a fare. A spostare interamente l'attenzione del segretario Filt Cgil trasporti, Valter Novembrini, oggi ammesso alla commissione, la notizia che il Comune si è visto con i tassisti. 

I taxi

È la galassia dei 5 Stelle a sollecitare l'analisi di alternative che possano permettere di uscire dallo stallo. I  consiglieri Sara Visman assieme a Davide Scano ed Elena La Rocca, chiedono perché l'Amministrazione non abbia pensato alla mobilità sostenibile, alle ciclabili, o ad incontrare per tempo altri attori del sistema dei trasporti, anche privati. Cosa che è stata fatta, afferma l'assessore Zuin. «Con i taxi si sta cercando di riuscire ad accordarsi per sgravare un po' di traffico (in modo completamente separato dal pubblico) e per vedere se temporaneamente si possono creare delle tariffe ribassate per offrire delle soluzioni alternative. In fondo si darebbe anche un po' di lavoro». 

Il sindacato

«Il sindaco che tratta con i privati per offrire un servizio è in realtà una cosa che ci preoccupa e non poco - tuona Novembrini -  Negli  incontri l'Amministrazione aveva detto di voler salvaguardare l'azienda del trasporto pubblico locale, ma poi apre ai privati. Non è una buona notizia. Perché significa ammettere di non riuscire a dare un servizio. In un momento tanto delicato in cui il Comune con più forza dovrebbe essere parte attiva a difesa del pubblico, tratta col privato. Sieda con noi al più presto dal Prefetto».

Un "approccio privato" subito smentito da Zuin. «Non abbiamo alcuna intenzione di sostituire corse o sovrapporre tratte di competenza pubblica con il privato. Se un'alternativa verrà offerta sarà data su altre direttrici e neppure utilizzando gli stessi punti di imbarco. In una situazione del genere si cerca di offrire alternative, ma che ho detto di voler tenere in vita Actv, lo confermo». Sui tagli invece, «sono le disposizioni del dpcm nazionale e quelle regionali - spiega l'assessore alla Mobilità Renato Boraso - ad aver dettato la quota delle corse ammesse in emergenza Covid». Intanto, basta guardare ai dati sui riparti dei trasferimenti regionali al trasporto pubblico locale veneziano per rendersi conto che dal 2011 al 2015 si è passati da 83 a 67 milioni, risalendo a 69-70 nel 2018, sottolinea il Partito Democratico. E di fronte a una emergenza di questa portata, non sarebbe sbagliato pensare a «una commissione permanente», esorta la capogruppo Pd Monica Sambo. 

Barche a remi

Spezzano una lancia a favore della barca a remi il presidente della Municipalità di Venezia Murano Burano Giovanni Andrea Martni e la consigliera Sara Visman. «La barca a remi è sempre stato il principale mezzo di traporto della città insulare, e i canali le principali vie. Proponiamo di implementare e supportare per quanto possibile  il traporto pubblico con l'utilizzo di barche a remi con l'apporto di volontari, ma anche con l'eventuale impiego di risorse del Comune». 

I conti

Il capogruppo Renzo Scarpa prova a fare due conti. «Ci sono incassi minori ma anche spese minori - dice - Il carburante, il lavoro stagionale, i chilometri sono stati ridotti. Ci sono 147 milioni, allora non siamo messi male: sono la copertura del 60-70% dei costi, visto che quelli di produzione si sono abbassati. Ma allora perché è stato fornito durante l'emergenza solo un terzo del servizio normale di navigazione?». Emanuele Rosteghin del Pd domanda: «Di quegli 11 milioni di trasferimenti da Avm al Comune, risalenti alla manovra Zappalorto, cosa si intende fare?». Il Comune prende una pausa di riflessione su questi soldi come sulla percentuale trattenuta dalle vendite dei biglietti. Poca cosa a fronte di uno scoperto di 109 milioni. Ma in ballo c'è il riparto degli 800 che il governo ha promesso agli enti locali. Domani, 6 maggio, in Comune si  vedranno il prefetto Vittorio Zappalorto, Avm, i sindacati e le rsu.

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