Aeroporto: estate di crescita, nel 2023 si ritornerà ai livelli pre pandemia
Al Marco Polo sono previsti 8,6 milioni di passeggeri nel 2022, anche grazie alle nuove rotte attivate da Wizz Air. Scarpa (Save): «Con la fine delle restrizioni ci aspettiamo una ripresa, c'è voglia di viaggiare»
Alle porte della primavera la società Save fa le sue proiezioni sul traffico aereo per l'anno 2022, mostrando una certa fiducia: all'aeroporto Marco Polo di Venezia è previsto il transito di circa 8,6 milioni di passeggeri, un numero ben più elevato rispetto a quello del 2021 ma ancora inferiore del 30-35% rispetto al 2019, quando fu stabilito il record di 11,6 milioni; al Canova di Treviso il traffico dovrebbe essere quasi equivalente a quello pre pandemia (3 milioni di passeggeri, nel 2019 erano 3,3) e al Catullo di Verona la previsione è di 3 milioni di passeggeri, contro i 3,6 di tre anni fa.
Per ritornare ai livelli del 2019, secondo l'amministratrice del Gruppo, Monica Scarpa, bisognerà aspettare il 2023: ovviamente, ha specificato, «a patto che non ci sia un ritorno della pandemia e che la situazione geopolitica internazionale non degeneri». «Ci aspettiamo una crescita nell'estate - ha detto - perché sono venute meno diverse restrizioni che superano i problemi relativi a tamponi, green pass, quarantene. Finora prendere un aereo era un percorso a ostacoli, ora le cose stanno cambiando, si va verso una liberalizzazione e questo agevola la ripresa». I segnali ci sono e, almeno per ora, la crisi energetica e l'aumento del combustibile non sta incidendo sul prezzo finale dei biglietti aerei. Questo perché le compagnie aeree si premuniscono rispetto alle oscillazioni dei prezzi attraverso accordi a lungo termine e a una struttura di costi ben definita.
Il punto della situazione è stato fatto oggi, 18 marzo, in una conferenza stampa a cui hanno partecipato anche l'assessore Simone Venturini e il presidente della compagnia low cost Wizz Air, Robert Carey. Uno dei segnali è costituito proprio dagli investimenti di Wizz Air, che in questi giorni sta attivando la sua nuova base al Marco Polo: due aeromobili stanziati nello scalo, 18 destinazioni collegate con Venezia (oltre a quelle già operative a Treviso) e 70 nuovi posti di lavori diretti. «La nostra è la prima compagnia a essere tornata ai livelli pre-pandemia - ha spiegato Carey - Complessivamente siamo passati da 120 aeromobili agli attuali 150, che diventeranno 170 nel picco dell'estate. Al momento abbiamo 42 basi in 18 paesi, quella di Venezia è la settima in Italia. Iniziamo con due aerei, il primo attivato due settimane fa e il secondo tra altre due». Il conflitto in Ucraina ha frenato solo in parte le vendite: «Abbiamo visto un calo nella prima settimana - ha detto Carey - ma poi le cose sono riprese normalmente, c'è voglia di viaggiare». Naturalmente le basi negli aeroporti ucraini sono sospese, «ma stiamo mostrando il nostro supporto alla popolazione locale, offrendo 100mila posti gratuiti per chi fugge dalla guerra».
«Una scommessa su Venezia - ha evidenziato l'assessore Venturini - e un motivo di soddisfazione, perché l'insediamento di una base sul territorio fa la differenza sul piano occupazionale. Per questo ringraziamo Wizz Air e l'aeroporto di Venezia, fondamentale motore per l'economia ed il turismo». Scarpa ha ricordato anche il tema della sostenibilità e l'impegno di arrivare a zero emissioni nel 2030, mentre l'aeroporto sta investendo sulla sperimentazione di infrastrutture a idrogeno e si attende l'inizio dei lavori del nuovo collegamento ferroviario, che dovrebbero partire a inizio 2023. Intanto tutto il comparto guarda già alle Olimpiadi di Milano-Cortina: «Tra il 2023 e il 2026, fra i tre aeroporti veneti, prevediamo una crescita di 6 milioni di passeggeri», conclude.