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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

"Sgravi fiscali, fate presto", l'appello delle imprese lagunari ai senatori veneti

Faccia a faccia lunedì nella sede di Confindustria Venezia tra alcuni parlamentari e le associazioni di categoria. Pressing per l'approvazione del ddl che risolverebbe la questione

Ci sono troppe imprese che rimangono col fiato sospeso, loro malgrado. Per questo sull'annosa vicenda degli sgravi contributivi a favore delle ditte di Venezia e Chioggia lunedì si è tenuto un incontro tra le associazioni di categoria del territorio e alcuni senatori veneti, ossia Mario Dalla Tor, del Gruppo Area Popolare (NCD – UDC) e Patrizia Bisinella, Raffaella Bellot e Emanuela Munerato, del Gruppo Misto – FARE!. Al tavolo si sono seduti i deletagi di Confindustria Venezia e Rovigo, di Ance Venezia, dell'Associazione veneziana albergatori e di Legacoop Veneto. L'obiettivo dell'incontro era di sollecitare i parlamentari per un loro diretto interessamento del disegno di legge che dovrebbe modificare le modalità con cui calcolare i soldi che gli imprenditori potrebbero vedersi costretti a sborsare. Sarebbe un salasso. 

Il ddl, approvato dalla Camera il 13 luglio scorso, è stato assegnato alla Commissione competente del Senato (Lavoro) il 15 settembre scorso. Le quattro Associazioni hanno sottolineato ai senatori veneti l’esigenza di accelerare il più possibile l’iter del provvedimento ora all’attenzione di Palazzo Madama.  “La definitiva approvazione di questo ddl è l’unica soluzione, allo stato dei fatti, che può limitare i danni per le imprese veneziane e chioggiotte che si trovano a pagare per colpe ed errori compiuti da altri - hanno ribadito all'unisono le associazioni – Permettere alle imprese di pagare gli interessi semplici e non composti garantirà quella continuità aziendale ora in grosso pericolo. Diversamente il danno per imprese e gli effetti sull’occupazione sarebbero drammatici".

Il 17 settembre 2015 l’Italia è stata condannata in via definitiva dalla Corte di Giustizia europea, che ha statuito che la Repubblica italiana, non avendo dato esecuzione al recupero degli sgravi, è condannata a pagare ingenti multe: 30 milioni di euro a titolo di sanzione forfettaria e 12 milioni di euro per ogni semestre di ritardo nell’esecuzione della sentenza. Al momento, sottolinea la Confindustria in una nota, le imprese veneziane hanno restituito oltre 20 milioni di euro in conto capitale mentre pende ancora la questione degli interessi. L’ammontare complessivo del capitale da restituire sfiora i 30 milioni: importo che arriva ad oltre 90 milioni con gli interessi calcolati con il metodo composto.

"Le senatrici Patrizia Bisinella, Raffaella Bellot e Emanuela Munerato e il senatore Mario Dalla Tor, hanno compreso fino in fondo le ricadute sulle imprese e sull’occupazione che l’attuale modalità di calcolo degli interessi determinano per molti settori dell’economia veneziana e chioggiotta - si conclude nella nota - dal vetro di Murano alla pesca; dai servizi all’industria; dalle attività alberghiere alle costruzioni. Allo stesso tempo hanno evidenziato tutta la loro disponibilità a sollecitare i colleghi della Commissione competente affinché vi sia una pronta assunzione in carico e calendarizzazione della discussione del disegno di legge, sottolineando la necessità che tutti i gruppi parlamentari uniscano le forze e si attivino per una sua veloce approvazione". 

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