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Economia Mira / Strada Statale Romea

Poligof (ex Pansac), avanti lo stato di agitazione

La Rsu: «Non c’è stata da parte dell'azienda una reale volontà di discutere o tornare all’assetto organizzativo precedente»

L'assemblea della Rsu con i lavoratori Poligof (ex Pansac di Mira), di mercoledì 25 novembre, si è conclusa con la conferma dello stato di agitazione e il blocco degli straordinari. Convocata dopo il tavolo tra le rappresentanze sindacali unitarie e la direzione aziendale, come questa aveva chiesto, si è conclusa con la raccomandazione dei dirigenti a tornare presto a uno stato di normalità, ha riferito la Rsu. Lo stato venuto meno, secondo sindacati e lavoratori, a causa di un cambiamento dell'organizzazione del lavoro improvviso, a scapito dei 240 dipendenti delle 20 linee di produzione, che si è manifestato il primo novembre scorso e ha portato allo sfoltimento degli operatori presenti in ogni turno, ancor prima dell'avvenuta automazione degli impianti e dei processi di produzione.

Alla riunione c'erano il direttore Giovanni Bonandini, il responsabile della produzione Stefano Borgato e tutta la Rsu. Il riassetto produttivo, l'argomento centrale del tavolo, oltre alla nuova organizzazione voluta dalla direzione, con il ciclo dei turni per il 2021. «L'azienda - scrive la Rsu - ha intenzione di riproporre in ogni sua parte l’accordo vigente anche per l’anno prossimo. Questo prevede l’alternarsi dei cicli produttivi per alcune mensilità, in modo da garantire un equo periodo di ferie per tutti i lavoratori». Alla richiesta di vedere riconosciuta un'indennità di chiamata, il lavoro non avrebbe ottenuto risposta, come non l'avrebbe ricevuta chiedendo di condividere in un percorso di organizzazione produttiva. «Non c’è stata una reale volontà di discutere o tornare all’assetto precedente».

La Rsu, «consapevole che le azioni di lotta sono deleterie per l’immagine dell’azienda, con possibili ricadute, è altrettanto consapevole che la tensione creatasi tra lavoratori e direzione aziendale sarà possibile allentarla solamente attraverso risposte concrete. Per questo, dopo aver discusso con i lavoratori, ha deciso di mantenere lo stato di agitazione con un blocco degli straordinari».

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