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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Lavoro in picchiata nel turismo: Venezia perde il 38% delle assunzioni dal 2020

Nei centri per l’impiego del Veneto presentate 25.800 dichiarazioni di immediata disponibilità. Le donne rappresentano oltre la metà dei nuovi disoccupati (55%). Cresce il peso dei giovani. Donazzan: «Il peso della crisi scaricato sul lavoro stagionale»

Continua il calo di assunzioni nel mercato del lavoro in Veneto nel 2021. Lo confermano i dati del primo trimestre di quest'anno della Bussola di Veneto Lavoro. La flessione della domanda di lavoro è particolarmente significativa nelle province a maggiore vocazione turistica: Venezia (-38% di assunzioni rispetto al 2020) e Verona (-17%). I settori più in difficoltà si confermano quelli tuttora soggetti a restrizioni: servizi turistici, ricettività, ristorazione (-60% rispetto al 2020 e -75% rispetto al 2019), commercio (-23%), editoria e attività culturali (-15%).

Tra gennaio e marzo si è registrato un calo regionale delle assunzioni del 17% rispetto allo stesso periodo del 2020 e del 31% rispetto al 2019. Il saldo tra assunzioni e cessazioni nel primo trimestre del 2021 è stato pari a più 29.000 posizioni lavorative, rispetto alle più 18.000 registrate nello stesso periodo del 2020 e alle 44.500 del 2019. «Oltre a questi numeri - ha commentato l'assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan, - bisogna tenere conto di tutti i lavoratori in cassa integrazione, che attualmente risultano formalmente occupati ma il cui futuro rimane in bilico, e dei licenziamenti che avremmo dovuto attenderci come di norma durante l'anno ma che quest'anno sono stati congelati dal divieto di licenziamento».

«Il mercato del lavoro si conferma ingessato - continua Donazzan - In questa fase di incertezza le aziende, tuttora coperte da cassa integrazione e bloccate dal divieto di licenziamento, al di là di specificità territoriali, rimangono in una situazione di stallo voluto o forzato che sia. Tutto il peso della crisi si è scaricato sul lavoro stagionale, al quale si è fatto limitato ricorso nell’ultimo anno».  Nei primi tre mesi dell’anno ai centri per l’impiego del Veneto sono state presentate 25.800 dichiarazioni di immediata disponibilità, il 12% in meno rispetto allo stesso periodo del 2020. Le donne rappresentano oltre la metà dei nuovi disoccupati (55%), gli stranieri mantengono la loro presenza attorno al 26% del totale, mentre cresce il peso dei giovani, che valgono il 35% dei flussi totali.

Venezia è la provincia che sta sopportando un peso particolare, come si vede nella tabella sotto.

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