rotate-mobile
Economia

Concessioni balneari, gare dal 2024. «In Veneto il processo è già iniziato»

Il consiglio dei ministri ha approvato l'emendamento al ddl sulla concorrenza. Berton (Unionmare): «Eravamo pronti. Bene gli indennizzi per gli operatori che non hanno ancora ammortizzato gli investimenti»

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera all'emendamento al ddl sulla concorrenza che interviene sulle concessioni balnerari prevedendone la messa a gara dal 1° gennaio 2024. Uno stop, quindi, al regime di proroga durato per tanti anni e che riguarda anche circa 200 concessionari operativi sulla costa veneta. Gli obiettivi, sottolinea palazzo Chigi, sono quelli di «assicurare un utilizzo più sostenibile del demanio marittimo, favorirne la pubblica fruizione» e «promuovere una maggiore concorrenza sulle concessioni balneari».

La norma è accolta con moderata soddisfazione da Unionmare Veneto. Il presidente Alessandro Berton spiega che «il Veneto fin da principio ha assunto un atteggiamento responsabile» nei confronti della norma, e ricorda che «ben prima della sentenza del Consiglio di Stato c'erano stati percorsi imprenditoriali virtuosi per il rilascio di concessioni», in base alla legge regionale 33/2002 che in qualche modo ha anticipato quella nazionale. Tanto che, specifica Berton, «le poche concessioni che non andranno a gara sono qui in Veneto»: uno degli esempi in questo senso è quello dello stabilimento di Eraclea che nel 2021 ha ottenuto la riassegnazione della concessione.

Ora ci sarà un periodo transitorio, con la previsone che già dopo l'estate 2022 potrebbero essere aperti i primi bandi. È positivo, secondo Berton, che nel ddl siano stati inseriti due fattori: da una parte il riconoscimento di indennizzi per gli operatori che negli anni hanno investito risorse non ancora ammortizzate, e che dovessero perdere la concessione; dall'altra, l'indicazione di forme di "autonomia territoriale" per le regioni. Restano comunque delle perplessità: Berton fa notare che gli indennizzi potrebbero non essere sufficienti e che «andrebbe riconosciuto il valore commerciale delle aziende», mentre «non è ancora chiaro quale sia lo spazio di manovra lasciato alle regioni».

Anche Fiba Confesercenti sottolinea che l'emendamento ha «accolto alcune nostre richieste, come la tutela del valore delle aziende in sede di gara, la professionalità, la salvaguardia delle piccole e medie imprese, la tutela per coloro che hanno gestito direttamente la concessione negli ultimi cinque anni o la eliminazione del canone quale elemento di valutazione». Ma non è abbastanza: «Il provvedimento dovrà trovare il giusto equilibrio nel passaggio parlamentare - dice il presidente Lorenzo Vallese -. È necessario garantire gli investimenti futuri e la salvaguardia delle imprese del settore». Sia Berton che Vallese fanno notare come, in Veneto, il criterio contenuto nella direttiva Bolkestein di garantire l'accesso diretto alle spiagge e al mare sia già rispettato.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Concessioni balneari, gare dal 2024. «In Veneto il processo è già iniziato»

VeneziaToday è in caricamento