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Economia

Natale in bilico tra previsioni positive e pessimismo. I veneziani spenderanno in media 170 euro

I risultati della consueta indagine di Confesercenti sui consumi dei veneziani per le prossime festività

Un Natale in bilico tra previsioni positive e pessimismo. Da una parte ci sono l'economia in ripresa con il pil che cresce dello 0,5%, i consumi in netto aumento, con un +14,3% registrato nel corso della Black week 2022, e un miglioramento del clima di fiducia; dall'altra ci sono nubi ancora nere che si addensano all'orizzonte e condizionano le spese dei consumatori, con la prolungata fase di crescita dei prezzi e un'inflazione a livelli che non si vedevano dal 1984. È questo il quadro generale su cui si è mossa la tradizionale indagine di Confesercenti sui consumi natalizi, che ha riguardato un campione di 221 persone.

Spesa pro capite in lieve flessione

Secondo quanto rilevato, quest'anno la spesa per i regali si assesterà sui 170 euro pro capite, in lieve flessione rispetto allo scorso anno. Quel che appare certo è che speranza e preoccupazione si mescolano in quest’ultima parte dell'anno. Solo una minoranza (11,9%) degli intervistati intravede un possibile “rilancio” del Paese mentre, al contrario 1 su 4 si attende un Natale “difficile”. Il 78% circa del campione prevede che il 2023 vedrà gli italiani ridurre le spese (55,4%) o addirittura ricorrere a vere e proprie rinunce (22,8%), e molto diffusa è la sensazione che quella attuale non sia solo una situazione passeggera. Se il 50,5% degli intervistati si sta preparando a un futuro di maggiori incertezze e di insicurezza finanziaria e il 23,8% si interroga sulla situazione internazionale anche per le conseguenze che questa può avere sul bilancio familiare.

Acquisti in centro città

Archiviate le restrizioni anti-contagio dello scorso anno, si conferma la propensione a fare acquisti nei negozi del centro città. Al 34,6% che preferisce l’acquisto in prossimità si contrappone un 28,7% ancora legato allo shopping nei centri commerciali. E proprio sul concetto di rigenerazione urbana delle città si concentra il direttore di Confesercenti, Maurizio Franceschi: «Il ritorno dei consumatori in centro città fa pensare alla necessità di relazionarsi, dopo gli anni della pandemia e nonostante lo sviluppo dell’on-line. Certamente i buchi “sfitti” dobbiamo riempirli, è però necessario che le attività commerciali che ci sono nelle città si adeguino con velocità ai nuovi servizi del commercio, ovvero le consegne e i resi».

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