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Crisi Economica Marghera

Crisi, appello della Pilkington ai politici veneti: "Salvate i lavoratori"

Il presidente della multinazionale del vetro a Marghera, Graziano Marcovecchio, si scaglia contro la riduzione dei contratti di solidarietà e scrive ai parlamentari: "Strumenti essenziali"

"Nell’apprendere, con ansia e preoccupazione, il contenuto delle prime bozze della Legge di Stabilità in corso di discussione nelle sedi parlamentari, che riguardano una previsione di riduzione dell’integrazione salariale dei contratti di solidarietà dall’attuale 80% a un prospettato 60%, è mia intenzione rivolgere un accorato appello ai parlamentari della regione che si apprestano a discuterne e approvarne il contenuto". Con questo incipit, il presidente della Pilkington di Marghera, Graziano Marcovecchio, comincia la sua lettera spedita ai vertici  di Confindustria Veneto e rivolta ai politici locali.

La multinazionale del vetro era balzata alle cronache nei giorni scorsi, quando il sindacato Filctem-Cgil aveva lanciato un allarme sulla futura chiusura degli stabilimenti del veneziano, per concentrare tutta la produzione a Vasto. A preoccuparsi per le norme in discussione a Roma, oltre ai sindacati, è dunque anche il vertice della società: "E' appena il caso di ricordare - scrive Marcovecchio nella lettera - l’importanza dei contratti di Solidarietà, in corso di attuazione in svariate aziende, quale strumento di gestione dell’attuale crisi industriale e produttiva in cui versano piccole, medie e grandi imprese del territorio. Tale strumento consente di contrastare le condizioni di mercato in cui si versa, evitando drastiche uscite dal mondo del lavoro che sarebbero di incalcolabile impatto sociale facilmente immaginabile e di ripartire, nel preciso intento solidaristico che da il nome allo strumento stesso, su tutti i lavoratori i sacrifici di lavorare anche meno ma per lavorare tutti. La paventata importante riduzione introdotta nella Legge di Stabilità in corso di discussione, comporterebbe un sacrificio doppio rispetto alla perdita di salari e stipendi, che aggraverebbe ancor più, come scontata conseguenza, i livelli di reddito percepito dai lavoratori e, a cascata, la capacità di consumo degli stessi, mai così importante come in questo momento".

Continua Marcovecchio: "Va da sé che anche le aziende, pur non costituendo tale aggravio un danno diretto per loro, troveranno più difficoltà a gestire le eccedenze di manodopera, rimettendo in gioco soluzioni più drastiche e a forte impatto sociale. Pertanto, rivolgo un invito forte ai parlamentari della regione, al presidente della Regione e a tutte le istituzioni di adoperarsi nelle dovute sedi, ciascuno per le proprie competenze e, se possibile, anche oltre le stesse al fine di fugare questa previsione normativa fortemente penalizzante, con la certezza che anche le segreterie regionali e nazionali di tutte le organizzazioni sindacali stanno già supportando fortemente l’invito a mantenere la corrente integrazione salariale di tale ammortizzatore sociale. Non nascondo agli Onorevoli Parlamentari, di essere consapevole che esistono vincoli di Bilancio dello Stato di cui tenere conto in questo periodo storico, ma voglio sottolinearVi la mia convinzione che, nella scala delle priorità, questa necessità di mantenere la status quo rappresenta una delle più importanti. E’ il momento di fare squadra per supportare una necessità di questo tipo, unica strada oggi per cogliere l’interesse di tutti, nessun escluso, per il bene presente ed ancor più per il bene futuro".

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