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Crisi Economica

Ecatombe di posti di lavoro nel Veneziano: disoccupazione al 15%

Dal 2009 a oggi le PMI lagunari che hanno fatto ricorso a procedure di crisi sono state 500. Il direttore di Confapi Roccato: "Colpa delle banche"

Una ecatombe. Dal 2009 a oggi oltre 500 piccole e medie imprese della provincia di Venezia sono state coinvolte in procedure di crisi, il tasso di disoccupazione è il più alto mai registrato, raggiungendo nel 2013 un tasso del 15 per cento (la media regionale è tra l’8 e l’11 per cento). Il calo degli investimenti è del 2,5 per cento e del 4 per cento quello della domanda interna. Sulla crisi del settore manifatturiero pesa soprattutto quello delle costruzioni, dato che nel giro di quattro anni il prezzo dei beni immobili è calato del 20 per cento.

I dati sono stati snocciolati stamattina nella sede mestrina di via Forte Marghera della Provincia durante un incontro tra l'assessore alle Attività produttive Lucio Gianni, il presidente della commissione Lavoro Roberto Dal Cin e il direttore di Confapi Industria Veneto Pier Orlando Roccato.

“Siamo dentro un tunnel, ormai da troppo tempo, dal quale non s’intravede via d’uscita soprattutto perché il Paese sta affrontando la situazione con strumenti limitati ed improvvisati - ha commentato l'assessore Gianni - è necessario dare ossigeno alle imprese, che ancora riescono a produrre reddito, ridisegnando il sistema di tasse e contributi nei loro confronti e far muovere l’economia riducendo la pressione fiscale dei dipendenti".

Una battaglia, quella contro la disoccupazione, dura e continua: "La Provincia ha fatto il possibile per fermare questa emorragia attraverso progetti mirati che ci hanno permesso di ricollocare nel mondo del lavoro più di 500 persone che erano state espulse causa fallimenti e chiusure aziendali - dichiara il consigliere Dal Cin - Ci auguriamo che questa situazione finisca, e comunque siamo sempre pronti a fare la nostra parte”.   

"Oggi purtroppo le nostre banche sono impegnate a coprire i buchi di bilancio, e non supportano affatto il mondo delle imprese - attacca il direttore di Confapi Industria Veneto Roccato - Siamo di fronte a una crisi mondiale e senza precedenti dove il mondo del credito anziché favorire lo sviluppo si è letteralmente chiuso a riccio. Oltre alla crisi del manifatturiero, sta soffrendo in modo spaventoso anche quello dell’edilizia che, nonostante la piccola boccata d’ossigeno del Piano casa, deve fare i conti con una tassazione imposta dal Governo che non agevola affatto il mercato immobiliare sempre più in sofferenza. Serve una chiara politica di sostegno al reddito e per rilanciare davvero l’economia serve una minor tassazione del costo del lavoro, ormai divenuta la più alta rispetto agli altri Paesi dell’Unione Europea".

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