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Venerdì, 19 Aprile 2024
Crisi Economica

La crisi c'è e morde le piccole imprese veneziane: "Le banche non aiutano"

Lo studio congiunturale sull'artigianato lagunare e le piccole aziende restituisce un panorama negativo. Male l'occupazione e la produzione, ma è il ricorso al credito che paralizza il sistema

La crisi continua a mordere. Si può sintetizzare con questa frase il rapporto sulla piccola impresa e l'artigianato di Venezia condotto dalla Cgia di Mestre. Il 2012 sarà un anno di recessione per le imprese lagunari, che, lungi dall'operare in un'isola felice, seguono la tendenza negativa che ha investito il Belpaese. Alcuni parametri, però, vanno peggio di altri. Il tasso di disoccupazione tra le aziende locali, infatti, è più alto rispetto al resto del Veneto, e l'apertura di nuove stati di crisi non potrà che peggiorare questa tendenza. Nel primo semestre del 2011 si è registrato un calo dello 0,7%.

L’indagine, realizzata, su un campione di 1.400 piccole imprese, evidenzia come, nel secondo semestre del 2011, siano negativi la produzione/domanda (-0,2%) e il fatturato (-0,3%) mentre continua a crescere l’export (+0,6%). Le previsioni per il primo semestre del 2012 sono incoraggianti solo per ordini (+0,7%) ed esportazioni (+0,8%) mentre produzione/domanda (+0,1%), fatturato (-0,1%) e occupazione (+0,1%) fanno trasparire un 2012 difficile.

A livello settoriale si registrano criticità in tutti i comparti, con l’edilizia/costruzioni in profonda crisi: occupazione (-1,5%) e previsioni negative nel I semestre del 2012 (-0,2%). Per i servizi alle imprese si evidenzia la performance migliore (+0,3% per produzione/domanda e +0,2% per fatturato) mentre la manifattura presenta una certa stabilità rispetto al semestre precedente con valori negativi per l’occupazione (-0,4% a livello congiunturale).
 
Nel centro storico si rilevano andamenti più positivi per l’export (+0,8% a livello congiunturale)
con variazioni più negative per l’occupazione (-0,8%) e i prezzi praticati dai fornitori (+3,5%). Le imprese della terraferma evidenziano una sostanziale stabilità in tutti i parametri economici presi in esame eccetto, a livello tendenziale, per produzione/domanda (-0,5% su secondo semestre 2010) e prezzi (+2,9%).

Una delle problematiche principali evidenziate da questo studio è la difficoltà di rivolgersi al credito per i piccoli imprenditori. A fronte di quasi il 70% delle imprese che non ha richiesto finanziamentim nel secondo semestre 2011, tra coloro che si sono rivolti alle banche, si rilevano molte difficoltà a ottenere i finanziamenti (nel 34,8% dei casi) e, in alcuni altri, si è riscontrata addirittura la mancata erogazione di prestiti (8,9%). Ad aver incontrato le maggiori difficoltà sono per lo più le aziende dei servizi: il 38,3% delle aziende che offrono servizi alle imprese (e il 37,6% nel caso dei servizi alla persona) ha incontrato molte difficoltà; il settore che ha visto il maggior numero di aziende cui è stato negato il finanziamento è quello dei servizi alle persone (12,7%). Anche l’edilizia ha fatto rilevare quote elevate sia relativamente a chi ha riscontrato molte difficoltà per l’ottenimento di un prestito (34,8%), sia relativamente alle aziende cui invece il prestito è stato rifiutato (9,5%).

Una situazione, secondo la Confederazione degli artigiani, che a lungo andare potrebbe arrivare a "colpire" le banche stesse. Troppa rigidità del sistema non aiuta gli investimenti delle aziende, e pochi investimenti vogliono dire bassa crescita in un panorama globale non certo rassicurante. E' una catena che trova al suo ultimo anello i lavoratori, che potrebbero venire colpiti ancor più da crisi occupazionali. E il cerchio potrebbe chiudersi, secondo la Cgia, proprio con le banche, che tra qualche anno potrebbero iniziare a soffrire pure loro di scarsa liquidità. Un sistema che paralizza il Veneziano, tantevvero che sono la minoranza gli imprenditori che hanno investito nel 2011 sopra i 10mila euro. Un dato molto negativo per la crescita.

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